La galleria Pinksummer di Genova apre a Torino uno spazio temporaneo per Artissima

Un evento temporaneo durante la fiera torinese, all’interno di uno spazio post industriale di 600mq, per presentare in una mostra tutti gli artisti della galleria. Con alcune opere inedite di Tomàs Saraceno e l’annuncio di un nuovo spazio pop-up a Palermo.

Pinksummer approda a Torino, ma non è l’inizio di uno spazio temporaneo sotto la Mole come la recente esperienza a Roma, all’interno del progetto di residenza Gate, dei collezionisti e promotori culturali Flavio e Ilaria Ferri, che si replicherà, invece, altrove. “Quest’anno avremo uno spazio temporaneo a Palermo”, annunciano ad Artribune le direttrici della galleria attiva dal 2000 a Genova, Antonella Berruti e Francesca Pennone, “ma incominceremo in primavera”. Tornando a Torino, si tratta solo di un evento temporaneo durante la fiera che inizia in questi giorni.

Gli spazi di Pinksummer a Roma

Gli spazi di Pinksummer a Roma

PINKSUMMER GOES TO TURIN

Abbiamo pensato ad una mostra temporanea a Torino durante Artissima perché in fiera presenteremo due progetti personali”, continuano le galleriste: “Mariana Castillo Deball nella sezione drawing e Invernomuto nella sezione present/future. Entrambi sono progetti inediti concepiti per Artissima. E siamo molto felici di queste due presenze della galleria in fiera”. La mostra di Pinksummer esterna alla fiera sarà, invece, ospitata da Toolbox nel suo spazio espositivo, denominato Hangar, dal 2 al 5 novembre. “Dal momento che facciamo poche fiere abbiamo pensato anche ad uno spazio esterno dove presentare tutti i nostri artisti. E ci siamo fatte prendere un po’ la mano!”, aggiungono le galleriste. “Lo spazio Hangar è infatti uno spazio di 600 mq. È vero che è interno ad uno spazio di co-working ma ha una sua entrata indipendente su strada ed è del tutto isolato dal co-working. È uno spazio post industriale con molte colonne con l’accesso carrabile. Molto affascinante”. Ci sarà un allestimento particolare? “Abbiamo coinvolto Baukuh, un collettivo di architetti con cui abbiamo già lavorato e che hanno appena presentato un padiglione alla Biennale di Architettura di Chicago”, rispondono le galleriste. “Loro hanno concepito una ridefinizione dello spazio, operando prevalentemente su una stanza in cartongesso di 150mq al centro dello spazio”.

LA MOSTRA

La mostra quindi si svilupperà all’interno di questa stanza e intorno ad essa. “All’entrata nel grande corridoio carrabile Alis/Filliol presenta Eud installazione con la nebbia prodotta per la personale allo spazio Pomodoro di Milano, attraverso cui si entrerà nell’Hangar vero e proprio”, continuano le galleriste. “Internamente ci saranno opere di Tomàs Saraceno, alcune appena prodotte e mai mostrate, di Bojan Sarcevic, Michael Beutler, Koo Jeong A, Luca Vitone, Stefania Galegati, Invernomuto, Mariana Castillo Deball”. Come nasce il titolo della mostra? “Il titolo nasce da un’esperienza condivisa con alcuni amici curatori a Munster in attesa di entrare in un’installazione. Ci siamo trovati tutti ad improvvisare una performance cercando di non sembrare una fila in attesa di entrare. La situazione ci era sembrata paradossale ma al contempo divertente e piena di aspettativa. E quell’indicazione impartita “Don’t look like a line” era perfetta per diventare il titolo di una mostra”.

– Claudia Giraud

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

Scopri di più