Fra classico e moderno. La monumentalità di Fabio Viale in Versilia

Lo scultore piemontese protagonista in Versilia con ben tre eventi: la mostra Door Release al Forte dei Marmi curata da Enrico Mattei e, a Pietrasanta, la scultura-istallazione Stargate. Oltre alla selezione di opere visibili fino a settembre presso l’ex Fonderia Luigi Tommasi.

Scultore dall’immaginario caleidoscopico, che spazia dai torsi tatuati agli pneumatici, ai teschi, Fabio Viale (Cuneo, 1975) accosta la profondità concettuale al virtuosismo della tecnica, costruendo una contemporaneità spiazzante, che combina linguaggi fra loro distanti, ma di grande effetto visivo.

FRA IPERREALISMO E SUGGESTIONI CLASSICHE

Dall’Antica Grecia agli oggetti della contemporaneità, Fabio Viale infonde alla materia quell’imponenza tardo rinascimentale che fu di Michelangelo, accompagnata da una certosina perizia nel cesellare ogni minimo particolare, in una perenne tensione volta a superare i limiti: dell’oggetto, approfondendo ed espandendo l’idea di materia, scavandola, incidendola, creando pieni e vuoti, zone di luce e d’ombra, secondari percorsi interni; e del concetto, il cui orizzonte temporale si allarga, rivestendosi di nuovi significati.
Viale tocca le corde dell’iperrealtà scolpendo in marmo pneumatici per fuoristrada, riproducendone le scanalature e i segni d’usura del battistrada. E il riferimento all’antichità greca e rinascimentale non è un omaggio in senso classico, bensì è funzionale alla volontà dell’artista di creare una frattura. L’imponenza di certe icone dal significato civile, come i kouros ad esempio, acquisisce una nuova profondità quando coperta con i tatuaggi che i detenuti sovietici erano soliti applicare sui loro corpi; la figura del cittadino ateniese o tebano, uomo libero dotato di libertà civili e politiche, diviene simbolo di libertà in prigione, per dirla con Malaparte. Suggestiva la Venere, simbolo di bellezza per eccellenza, che porta tatuati sul corpo frammenti di antichi affreschi medievali che ricordano il Trionfo della Morte; l’orrido reale, e quotidiano, che si contrappone al bello mitologico.

Fabio Viale, Venus, 2017

Fabio Viale, Venus, 2017

OLTRE IL QUOTIDIANO

La poetica scultorea di Viale si dispiega anche nel doppio evento di Pietrasanta. Presso l’ex Fonderia d’Arte Luigi Tommasi, la selezione di scultore prosegue idealmente la mostra del Forte, mentre Stargate, appositamente pensata per la Project Room della galleria, apre letteralmente nuovi sentieri. Come per altre opere, Viale opta per umili oggetti d’uso quotidiano, in questo caso una cassetta utilizzata per il trasporto di frutta e ortaggi. Nella sua marmorea impostazione “monumentale”, l’artista la trasforma in una “porta magica” o stellare, nel transfer per avventure dell’immaginario infantile, ma anche mezzo per “ribaltare” la banalità del quotidiano, per aprire un varco nella quarta dimensione, alla stregua delle antiche porte in pietra della simbologia alchemica, che anche nell’Italia del Seicento conobbero ampia diffusione.
Una scultura “esplorabile”, imponente nelle dimensioni e delicata nella materia – quel marmo di michelangiolesca memoria –, che il pubblico può calpestare, esplorarne la trama di pieni e di vuoti, lasciandosi “catturare”.

Niccolò Lucarelli

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Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

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