Una visione oltre. Reportage dal festival di Adria

Dal 23 al 25 giugno scorsi, la città veneta ha fatto da cornice a tre giorni di eventi, musica, racconti in un intreccio di linguaggi. Per attivare una visione aperta e coinvolgente dell'arte intorno al territorio di Adria.

Ogni generazione ha una propria identità e peculiarità nell’esprimersi, in poche parole una propria visione di cultura. Gli artisti under 35 chiamati a partecipare a Una visione oltre, di mappe in mapping, a cura di Tobia Donà, sono stati invitati a relazionarsi con il territorio e la gente di Adria sotto la direzione artistica di Stefano Cagol che li ha accompagnati nel processo di definizione dei significati culturali di quei luoghi, anche periferici.
Confini, marginalità, non-luoghi come punto di partenza; le interazioni con le persone e le associazioni territoriali come punto di arrivo. In un presente ormai completamente geolocalizzato e raggiungibile, l’idea di luogo alla deriva di Luca Coclite parte dal mito di un’isola perduta e racconta che si può ritrovare un’identità attraverso la reciprocità fra gli individui. Grazie a un numero di cellulare, ai contributi audio e alle immagini mandate alla casella vocale, “l’isola” riappare finalmente in un video.

Una visione oltre 2017, Matteo Capobianco

Una visione oltre 2017, Matteo Capobianco

CARTA E TERRE EMERSE

Come misurare la località di Baricetta se non tramite la somma del peso specifico delle mille anime dei suoi abitanti per ventuno grammi? È l’idea di Matteo Capobianco: lo stesso peso della carta è utilizzato per la sua installazione che ricostruisce l’idea di un bosco storicamente presente. Giulio Zanet, invece, interviene sugli edifici in disuso della località Ca’ Emo; con coloratissime carte dà vita a quei luoghi silenti ristrutturandoli, ed evoca l’esistenza di un lago remoto attraverso un vivace tappeto di tele. Ginevra Mei, con i suoi sassi galleggianti di cartapesta, e Giorgio Gieri, con un video, sintesi di mappe e immagini delle alluvioni, sviluppano l’idea di terre emerse in località Bellombra.

Una visione oltre 2017, Giulia Sacchetto, Alveo, Museo Archeologico, Adria

Una visione oltre 2017, Giulia Sacchetto, Alveo, Museo Archeologico, Adria

MAPPARE I LUOGHI

Al Museo Archeologico di Adria, il luogo riscoperto nelle sue caratteristiche naturali rivive attraverso le fotografie di Giulia Callegarin con un’installazione posta accanto alla celebre “Biga”, mentre il Delta del Po, mappato con sapienti gesti come quelli del ricamo eseguito su carta con i semi del platano da Giulia Sacchetto, ci racconta le sue forme sempre mutevoli. L’archetipo dell’esistenza in natura dell’elettricità e gli incroci delle antiche culture adrianesi sono i temi condensati nella videoinstallazione di Stefano Cagol, con la statica e monolitica presenza dell’ambra. L’arte contemporanea, in questa “visione oltre”, si espande tra la gente per porre delle domande e non consegnare risposte, come trait d’union fra presente e passato, transitorietà e continuità.

Antonella Potente

www.visioneoltre.it

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Antonella Potente

Antonella Potente

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