Spazi reali e immaginari. L’installazione di Richard Nonas alla Chiesa della Spina a Pisa

Inaugurato lo scorso 14 luglio e visitabile fino al 15 ottobre, l’intervento site specific realizzato dall’antropologo e scultore americano per gli spazi del monumento pisano è un lavoro che riflette sull’identità dei luoghi del passato e sulla possibilità di una loro rilettura nel tempo presente

Creare una nuova identità spaziale all’interno di uno spazio vuoto, o per meglio dire svuotato dei suoi contenuti materiali e simbolici. Trovare nuove interpretazioni al rapporto tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda, strumenti funzionali con i quali esperire lo spazio architettonico. Sono le riflessioni sulle quali si muove l’installazione di Richard Nonas (New York, 1936) alla Chiesa della Spina a Pisa. “…As light through fog…” – Architectural memory pierced by art è il titolo dell’intervento site specific che l’antropologo e scultore americano ha appositamente pensato per gli spazi della chiesa: 14 parallelepipedi in ferro pieno collocati a 80 centimetri di distanza uno dall’altro riscrivono nuove traiettorie e diagonali all’interno dello spazio, creano linee che interferiscono con le altre preesistenti del luogo, sottolineando la caducità e la vuotezza proprie del monumento. Oramai priva di arredi, la chiesa ha perso la sua funzione originaria, diventando un luogo dell’assenza in senso antropologico. Rimangono ancora le sue linee strutturali, punti di riferimento e di partenza per tentare un recupero della sua storia e per difendere la sua precaria identità.

– Desirée Maida

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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