Fuori dal centro. David Prytz a Roma

Galleria Mario Iannelli, Roma – fino al 14 luglio 2017. Relazioni. Immaginazione. Elementi interagenti. Oro, argento, rame. Zinco, stagno, plastica. Elementi singoli che vengono messi in relazione tra loro. Come tanti centri alla ricerca di un centro, nella pratica di David Prytz.

Sculture, disegni e un’opera sonora. Tutto questo per raccontare come ci organizziamo nel nostro ambiente e come progettiamo la nostra esistenza in relazione al contesto in cui viviamo. Geocentrismo? Eliocentrismo? Nulla di tutto ciò. Exocentrismo è la mancanza di un centro definito. Tempo e spazio vengono indagati da David Prytz (1979) in funzione della mancanza di un centro. I disegni e le sculture in mostra evidenziano coordinate spazio-temporali circondate da ampi intervalli (bianchi) che rappresentano il vuoto, l’ambiente circostante. Anche la registrazione sonora – senza fine e senza inizio – esplora a suo modo la provvisorietà dell’impianto fonetico. Anch’esso senza un centro definito. Capire il sistema in cui viviamo è una grande sfida, un lavoro incessante. Trovare un centro stabile è la nostra più grande inquietudine. Ma Prytz dimostra come il grande paradosso sia il fatto che solo dall’esterno si riesca a percepire un centro (avendone una visione d’insieme). Cosa che dall’interno (del centro) è praticamente e razionalmente impossibile.
Michele Luca Nero

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Michele Luca Nero

Michele Luca Nero

Michele Luca Nero (Agnone, 1979), figlio d’arte, inizia a dipingere all’età di sei anni. Una passione ereditata dal padre, Francesco, insieme a quella teatrale acquisita dal nonno, Valentino, poeta e drammaturgo riconosciuto a livello internazionale. In pochi anni ha curato…

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