Dei vuoti e delle angoscianti attese. Sislej Xhafa a Palermo

ZAC-Cantieri Culturali alla Zisa, Palermo – fino al 15 aprile 2017. L’artista kosovaro rilegge gli spazi dell’ex stabilimento industriale come metafora della condizione sociopolitica attuale. Una riflessione sul fenomeno della migrazione di cui è ignaro protagonista il visitatore.

Un hangar vuoto e una vecchia astanteria fatiscente e inagibile. Così si presenta Infermeria, il progetto di Sislej Xhafa (Pejë, 1970) realizzato per i Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo. Il pubblico è coinvolto in uno spiazzante ed enigmatico percorso, che inizia dal grande padiglione dello Zac. Ignaro e disorientato, al visitatore viene consegnato un libretto sanitario ideato dall’artista, un lasciapassare che permette l’accesso a quella che un tempo fu l’infermeria dei Cantieri, luogo in cui gli operai infortunatisi durante il lavoro ricevevano i primi soccorsi. È proprio in questo spostamento da uno spazio all’altro che si svela il senso del progetto di Xhafa: il visitatore, come il migrante, abbandona un luogo ostile per raggiungerne un altro che si spera sia più sicuro e accogliente, dove sia possibile curarsi e guarire. Ma l’infermeria, oggi, si presenta buia, obsoleta, inutilizzabile. Un finale a sorpresa, di cui si continua ad aspettare un passaggio successivo, fosse anche un imprevisto o un’indicazione che possa portare a un luogo più vivibile e gradevole. Intanto si rimane sospesi, spaesati e in balìa dell’altrui volontà, coinvolti nostro malgrado in un gioco di cui soltanto l’artista conosce le regole.

Desirée Maida

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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