Verso un’ontologia dell’assenza. Martino Genchi a Bologna

Museo Civico Medievale, Bologna – fino al 26 marzo 2017. L’artista milanese indaga il concetto di assenza che diventa presenza e dà voce all’idea di un nuovo rapporto dinamico con lo spazio museale all’interno di percorsi preesistenti. Dando forma a un’intrigante ricerca ontologica dell’assenza.

Raccogli la cosa nell’occhio è un iter affascinante, che apre un dialogo con il passato e allo stesso tempo si configura come uno studio di ricerca ex novo. Da un lato è possibile ammirare reperti statuari del XIV e XVI secolo, dall’altro, degli inserti di figure geometriche a sé stanti sagomate nel metallo e fissate al muro con dei tiranti. In realtà le parti mancanti delle opere d’arte diventano i pretesti per raccontare un’altra storia, quella dello scorrere del tempo. L’attrazione di Martino Genchi (Milano, 1982) per il cambiamento e per il rapporto tra presenza e ontologia dell’assenza, sono elementi di una ricerca sulla materia artistica all’interno del museo, che si presenta come luogo misterioso, da scoprire. Cambiano il rapporto geometrico delle opere con lo spazio e le modalità del guardare. Le presenze-assenze sono fulcri d’attenzione e di carica immaginativa prorompente con cui si vorrebbe interloquire.

Lavinia Morisco

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Lavinia Morisco

Lavinia Morisco

L’arte ha sempre accompagnato la mia vita dalla prima adolescenza, dalla passione per la danza in primis, per la musica e per le res artis. Questo ha influito sul mio interesse per il teatro e per lo spettacolo dal vivo,…

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