Scultura e fotografia al Teatro Elfo di Milano

Spazio Atelier, Teatro Elfo Puccini, Milano – fino al 12 febbraio 2017. Dopo il dialogo tra Angelo Filomeno e Bertozzi&Casoni, il nuovo progetto allestito nello Spazio Atelier rivela il corpo umano come tramite di conflitti, interiori e collettivi. Prendendo spunto dall'ampio lavoro che in questi anni ha portato Pietro Masturzo negli scenari di guerra del Medio Oriente e Roberto Fanari nei deserti della rappresentazione del corpo.

Il volto di un ribelle libico sembra forzare la bidimensionalità per adagiarsi, forse, sulle sculture in fil di ferro cotto realizzate da Roberto Fanari (Cagliari, 1984), testimoni ormai de-connotati delle vicende che Pietro Masturzo (Napoli, 1980,) fotografa e filma. Il pubblico attraversa uno scenario scultoreo, perfettamente messo in scena dalla resa delle luci, studiate da Michele Ceglia, e dal paesaggio sonoro, creato da Luca De Marinis e Raffaele Serra. Lo spettatore, avvolto dalle sculture, viene attraversato tanto dalle trasparenze delle cinque figure in filo di ferro cotto di Fanari quando dalla durezza della proiezione Libya, 2011 – A rebel on the front line. Il risultato è l’agglomerarsi di un nuovo ambiente installativo, un campo di tensioni umane perfettamente orchestrato da art@elfo, l’iniziativa curata da Flavio Arensi e Ferdinando Bruni, nata dalla collaborazione fra Meetmuseum e Teatro dell’Elfo.

Ginevra Bria

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Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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