Le sculture nomadi di Angelica Teuta. A Varsavia

Kasia Michalski Gallery, Varsavia – fino al 12 gennaio 2017. La galleria Kasia Michalski di Varsavia diventa un rifugio, grazie alle installazioni di Angelica Teuta. Tende, cupole e paesaggi naturali creano un ambiente in cui accogliere l'osservatore, viandante in cerca di riparo.

Gran parte del lavoro di Angelica Teuta (Medellin, 1985) si inserisce in quella linea – esplorata sempre più spesso da molti artisti di ultima generazione – in cui arte, design e architettura si incontrano, in cerca di una interazione dinamica tra forme, materia e pubblico. Per la sua prima personale in Polonia, l’artista colombiana ricrea, all’interno degli spazi della galleria Kasia Michalski, un ambiente interattivo in cui sculture, dipinti e pitture murali coesistono, sollecitando l’individuo ad una reciproca influenza col luogo.

IL RUOLO ATTIVO DEL FRUITORE

Ad essere esplorata è in particolare la condizione dell’individuo inteso come “abitante”. Cosa ci spinge a sentirci a nostro agio in un luogo, e come possiamo influenzare un determinato ambiente conformandolo alle nostre necessità?
Partendo da queste domande le opere si presentano all’interno della galleria come piccole e accoglienti strutture abitative spontanee (tende e cupole) ispirate alla tradizione nomade e all’architettura vernacolare, realizzate attraverso l’impiego di materiali low-tech (prevalentemente legno e tessuti). In ognuna di queste costruzioni abitative l’osservatore è chiamato a entrare, scorgendosi dentro come in cerca di riparo o protezione.
La partecipazione attiva del pubblico è dunque direttamente proporzionale all’effetto e alla riuscita dell’installazione, che assume significato solo in relazione al coinvolgimento del fruitore, il quale a sua volta definisce la funzionalità dell’opera proposta completando il lavoro dell’artista.

TRA PRIVATO E UNIVERSALE

Al fianco delle due strutture architettoniche – opere principali realizzate appositamente per l’evento polacco – la mostra presenta una serie di dipinti su carta e collage, installati su pareti dall’impatto (eccessivamente) scenografico. Sia nelle opere che nell’intervento murale, il richiamo visuale è quello al paesaggio e alla foresta, intesa come luogo di smarrimento nel quale perdersi e trovare riparo.
In tutto questo la componente biografica sembra sottesa, eppure decisiva. Ogni lavoro è infatti più o meno direttamente riconducibile alla biografia di Teuta o, più in generale, alla tradizione colombiana, che si tratti dei materiali utilizzati o dei paesaggi rappresentati.
Pur rimanendo ancorati a questa dimensione locale, oggetti e sculture vengono tuttavia tradotti e semplificati, presentandosi, più che come feticci-souvenir di un territorio, come sintomi (archetipi visuali) di una condizione universale e comune a ogni individuo: quella del viaggio, dello smarrimento, e della solitaria ricerca di dimora.

Alex Urso

Varsavia // fino al 12 gennaio 2017
Angelica Teuta – Forest Houses Tent Shelters Forest
KASIA MICHALSKI GALLERY
Ul. Poznanska 16
+48 (0)22 4093307
www.kasiamichalski.com

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Alex Urso

Alex Urso

Artista e curatore. Diplomato in Pittura (Accademia di Belle Arti di Brera). Laureato in Lettere Moderne (Università di Macerata, Università di Bologna). Corsi di perfezionamento in Arts and Heritage Management (Università Bocconi) e Arts and Culture Strategy (Università della Pennsylvania).…

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