Homo Faber. Artigianato in scena a Venezia

Fondazione Giorgio Cini, Venezia ‒ fino al 30 settembre 2018. Una mostra evoca, attraverso sedici tappe tematiche, il fascino della tradizione artigiana. Gettando un ponte fra passato e presente.

I mestieri dell’arte sembrano essere sempre più di tendenza, producono oggetti unici e quindi lussuosi perché realizzati grazie alla tecnica artigianale. Artigiano è per definizione colui che lavora con le mani, culturalmente connesso, in Italia, alla logica della tradizione. Questo legame alle origini ha relegato l’artigianato a un’attività minore, dettata dalle esigenze e dalle possibilità delle materie prime dei luoghi di appartenenza. Ma negli ultimi anni grande interesse e rivalutazione verso la dimensione del fare umano sembrano aver invertito la tendenza. Nasce così Homo Faber, mostra-evento dedicata ai mestieri d’arte di tutta l’Europa. Le gallerie, i chiostri, la biblioteca, persino l’ex-piscina Gandini del complesso della Fondazione Cini, sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, accolgono una serie di opere di alto artigianato, oltre a installazioni e laboratori per celebrare il meglio del “saper fare” a livello europeo.

I PROTAGONISTI

Michele De Lucchi, Judith Clark, Jean Blanchaert, Stefano Boeri, India Madhavi, grandi nomi dell’architettura, arte e moda sono le menti dietro ogni sezione della mostra. Ciascun curatore ha immaginato una delle sedici tappe tematiche dell’esposizione, dando risalto a una vasta gamma di materiali e tecniche: dai mestieri più rari e tradizionali alle pratiche più innovative e contemporanee. Homo Faber è concepita come un’esperienza coinvolgente: il pubblico ha la possibilità non solo di incontrare gli artigiani in persona, ma anche di vederli all’opera. Dal restauro di opere d’arte antiche e contemporanee fino alla costruzione di biciclette su misura e alla trasmissione dei saperi dei talentuosi maestri d’arte. Una ricca selezione di immagini fotografiche, la tecnologia GoPro e la realtà virtuale trasportano il visitatore nel cuore delle botteghe, nei luoghi della creazione dove poter realmente comprendere il processo creativo alla base di ogni prezioso manufatto. L’idea è quella di poter capire la connessione tra mano, testa e cuore.

Homo Faber 2018. Fashion Inside and Out. Photo © Marco Kesseler © Michelangelo Foundation

Homo Faber 2018. Fashion Inside and Out. Photo © Marco Kesseler © Michelangelo Foundation

MICHELANGELO FOUNDATION FOR CREATIVITY AND CRAFTSMANSHIP

L’espressione Homo Faber, originariamente coniata nel Rinascimento, coglie ed esalta la straordinaria creatività dell’uomo”, afferma Johann Rupert, co-fondatore della Michelangelo Foundation, da cui è partita l’iniziativa della mostra. Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship è, infatti, un’organizzazione internazionale che mira a valorizzare e preservare i mestieri d’arte, rinforzandone i legami con il mondo del design. Una nuova struttura che unisce la tradizione della cultura e dell’eccellenza alle nuove sfide poste dall’economia globale nella quale viviamo. “Per questa manifestazione abbiamo scelto Venezia, baluardo di cultura, di arte e di eccellenze artigiane, nonché luogo di impareggiabile bellezza”, spiega Franco Cologni, co-fondatore della Michelangelo Foundation. “Venezia continua a essere, oggi come in tutto il corso della sua storia, un centro nevralgico di scambi e connessioni”.

‒ Alessio de’ Navasques

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Alessio de'Navasques

Alessio de'Navasques

Critico e curatore, ha orientato la sua ricerca sulle intersezioni tra moda e arte contemporanea, collaborando con istituzioni locali e straniere, musei e gallerie private. Ha fondato A.I. Artisanal Intelligence - di cui è direttore creativo - concepito come una…

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