Da Michelangelo a Lucian Freud. Le mostre del 2019 alla Royal Academy di Londra

L’istituzione londinese, che quest’anno festeggia il 250esimo anniversario dalla sua fondazione, svela il programma espositivo del prossimo anno con alcune mostre che vedono protagonisti Michelangelo e Bill Viola, Antony Gormley e Lucian Freud

Antony Gormley, LOST HORIZON I, 2008. Cast iron, 189 x 53 x 29 cm (32 elements). Installation view, White Cube, Mason’s Yard, London, England. Photograph by Stephen White, London © the artist

Antony Gormley, LOST HORIZON I, 2008. Cast iron, 189 x 53 x 29 cm (32 elements). Installation view, White Cube, Mason’s Yard, London, England. Photograph by Stephen White, London © the artist

A pochi mesi dall’inaugurazione dei nuovi spazi progettati da David Chipperfield – un ambizioso piano architettonico che ha visto il restauro e il collegamento dell’edificio dei Burlington Gardens all’antistante Burlington House –, la Royal Academy of Arts di Londra torna a catturare l’attenzione mediatica internazionale svelando il programma espositivo del 2019. La prestigiosa istituzione londinese, fondata nel 1768 da Re Giorgio III e quest’anno impegnata nelle celebrazioni per il 250esimo anniversario dalla sua nascita, ha in serbo per la prossima stagione mostre che attraversano diversi periodi della storia dell’arte, da quella antica alla contemporanea, mettendo in confronto artisti e medium lontani solo in apparenza: è questo il caso dell’evento espositivo che metterà in dialogo Bill Viola e Michelangelo Buonarroti. A settembre sarà poi la volta di Antony Gormley, la cui retrospettiva metterà alla prova gli spazi della RA con un’installazione che inonderà le gallerie di acqua e fango. Seguirà a ottobre una mostra dedicata a Lucian Freud, di cui verranno analizzati gli autoritratti realizzati nell’arco della sua vita. Ecco nel dettaglio i tre eventi di punta che animeranno il 2019 della Royal Academy.

– Desirée Maida

www.royalacademy.org.uk

BILL VIOLA E MICHELANGELO A CONFRONTO

Bill Viola, Fire Woman, 2005. Video/sound installation. Performer: Robin Bonaccorsi. Courtesy Bill Viola Studio; Photo Kira Perov

Bill Viola, Fire Woman, 2005. Video/sound installation. Performer: Robin Bonaccorsi. Courtesy Bill Viola Studio; Photo Kira Perov

La mostra, che inaugurerà il 26 gennaio negli spazi delle Main Galleries, metterà a confronto i lavori del videoartista Bill Viola (New York, 1951) con i disegni di Michelangelo Buonarroti (Caprese, 1475 – Roma, 1564). Pur operando a distanza di cinque secoli e utilizzando media diversi, i due artisti condividono l’interesse per la natura dell’esistenza e dell’esperienza umane. La mostra comprenderà 12 installazioni video di Viola, realizzate dal 1977 al 2013, che saranno esposte accanto a 15 opere di Michelangelo, per la precisione 14 disegni e il Tondo Taddei conservato alla Royal Academy.

Dal 26 gennaio al 31 marzo 2019
Bill Viola / Michelangelo

LA RETROSPETTIVA DI ANTONY GORMLEY

Antony Gormley, LOST HORIZON I, 2008. Cast iron, 189 x 53 x 29 cm (32 elements). Installation view, White Cube, Mason’s Yard, London, England. Photograph by Stephen White, London © the artist

Antony Gormley, LOST HORIZON I, 2008. Cast iron, 189 x 53 x 29 cm (32 elements). Installation view, White Cube, Mason’s Yard, London, England. Photograph by Stephen White, London © the artist

Nell’autunno 2019, la Royal Academy presenterà una retrospettiva dedicata allo scultore britannico Antony Gormley (Londra, 1950), la più significativa organizzata nel Regno Unito da oltre un decennio. La mostra riunirà opere note e inedite, pensate appositamente per l’occasione: disegni, sculture e installazioni che si espanderanno e daranno energia alle Main Galleries della RA. Gormley definisce la mostra come un “luogo di prova” in cui, attraverso l’utilizzo di scale, oscurità, luce, materiali organici e industriali, coinvolgerà i sensi dei visitatori. Una delle opere chiave di Gormley che sarà riproposta alla RA è HOST, che l’artista ha realizzato per la prima volta nel 1991 nella prigione di Charleston, nella Carolina del Sud. In quella occasione una stanza del carcere venne inondata con fango e acqua di mare provenienti dal porto della città.

Dal 21 settembre 2018 al 3 dicembre 2019
Antony Gormley

GLI AUTORITRATTI DI LUCIAN FREUD

Lucian Freud, Reflection (Self-portrait), 1985. Oil on canvas, 56.2 x 51.2 cm. Private collection, on loan to the Irish Museum of Modern Art © The Lucian Freud Archive / Bridgeman Images

Lucian Freud, Reflection (Self-portrait), 1985. Oil on canvas, 56.2 x 51.2 cm.
Private collection, on loan to the Irish Museum of Modern Art © The Lucian Freud Archive / Bridgeman Images

Lucian Freud: The Self-portraits è la prima mostra a focalizzarsi sugli autoritratti di Lucian Freud (Berlino, 1922 – Londra, 2011), del quale vengono esposte circa 50 opere tra tele, disegni e incisioni che tracciano il percorso artistico del pittore: dai suoi primi lavori più lineari e grafici allo stile più carnoso che divenne il segno distintivo della sua opera matura. Gli autoritratti inoltre raccontano il percorso di una vita, dalla giovinezza alla vecchiaia, in quello che era uno studio in corso sul processo di invecchiamento e sui cambiamenti della sua forma fisica. Pochi altri artisti nel XX secolo si sono ritratti con la coerenza di Freud: questi lavori lo collocano in una lunga tradizione di autori, da Dürer e Rembrandt in poi, che hanno fatto dell’auto-ritrattistica un aspetto ricorrente della loro pratica.

Dal 27 ottobre 2019 al 26 gennaio 2020
Lucian Freud: The Self-portraits

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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