Saatchi Gallery. Fra marketing e arte

Il sito web della londinese Saatchi Gallery condensa l’attività di uno dei colossi dell’arte mondiale. Ripercorrendone la storia.

World’s No. 1 Museum on Social Media è lo slogan autocelebrativo – regola aurea della costruzione del posizionamento nelle strategie di marketing – che si legge aprendo il sito della londinese Saatchi Gallery. A distanza di anni dagli eventi con i quali Charles Saatchi ha scosso il mondo dell’arte, il sito documenta le mostre di artisti internazionali noti e di giovani ai quali, spesso per la prima volta, viene data l’opportunità di esporre nel Regno Unito. Al di là della diffidenza con la quale fu accolto questo nuovo modello di mecenatismo di fine XX secolo, messo in pratica da uno tra i più importanti, spregiudicati e controversi collezionisti d’arte contemporanea (nonché fra i più grandi [ex] pubblicitari al mondo), ancora oggi essere accolti negli spazi della Saatchi Gallery è garanzia di convergenza dell’interesse internazionale sul lavoro esposto.

30 ANNI DI ACQUISIZIONI

Seppure lo stesso Mr. Saatchi sostenga che alla lunga i libri di storia dell’arte sono spietati e permetteranno a pochi artisti di resistere oltre il nostro tempo, la sezione 30 Years 300+ Artists Exhibited è da sfogliare. Come un album di fotografie, fa venir voglia di scommettere su qualche nome che, forse, non sbiadirà tanto facilmente. Trent’anni di acquisizioni ed esposizioni dal 1985, anno di apertura della galleria, a oggi, documentati in un’imperdibile sezione del sito, ricca d’immagini. Un elenco di artisti da leggere, volendo, anche per segnare alcuni punti da unire, per individuare, negli anni, le connessioni tra nomi e luoghi, le relazioni con altri eventi espositivi, per ottenere, infine, un disegno dal quale traspare il desiderio dell’artefice di delineare una visione più ampia della geografia dell’arte. Mostre tra vortici di acquisizioni e vendite, opere da non chiudere nelle compagini nazionali ed europee, sostenute da strategie mutuate dal mondo del marketing, distante dalle consuetudini economico-culturali del mercato dei beni artistici.

Felicia Hodoroabă-Simion, Romania, Walk with myself in the park © Felicia Hodoroabă-Simion 2017

Felicia Hodoroabă-Simion, Romania, Walk with myself in the park © Felicia Hodoroabă-Simion 2017

GLI ARTISTI

Dicevamo dell’inizio nel 1985. La prima mostra con opere di Charles SaatchiBrice MardenCy TwomblyAndy Warhol, a seguire Carl Andre, Sol LeWitt, poi, saltando qualche anno, Philip Guston con Sigmar Polke nel 1988 e tanti, ma veramente tanti altri artisti. Sempre a Charles Saatchi si deve l’ingresso nei testi di storia dell’arte contemporanea del movimento YBA, con l’operazione, nel 1997-2000, Sensation: Young British Artists from the Saatchi Gallery (mostra itinerante a Londra, Berlino, New York con la partecipazione di artisti quali Jake & Dinos Chapman, Tracey Emin, Damien Hirst, Sarah Lucas, Ron Mueck, Marc Quinn e Yinka Shonibare), dove la passione per la scoperta e la curiosità per l’arte si accompagnarono a una strategia di lancio del movimento, da lui creato, per certi aspetti, mai vista fino ad allora nel settore arte, ad opera di un privato.
Negli anni la Saatchi Gallery ha dato visibilità in Europa alle ricerche di giovani artisti provenienti da ogni parte del mondo, come si può vedere nella sezione dei video tour e non perde occasione per agganciare tendenze in voga, come unire il selfie all’autoritratto nell’arte, nel progetto From Selfie to Self-Expression, del 2017, in collaborazione, e non è certo un caso, con il colosso delle telecomunicazioni Huawei.
Per saperne di più sul personaggio, vi consigliamo di leggere l’autobiogradia Mi chiamo Charles Saatchi e sono un artolico (Phaidon, 2010).

Adele Cappelli

www.saatchigallery.com

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #42

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Adele Cappelli

Adele Cappelli

Adele Cappelli (Ascoli Piceno, 1967) si occupa di arte contemporanea, formazione e comunicazione in ambito culturale-artistico. Docente di Pedagogia e Didattica dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Urbino e docente a contratto di Storia dell’Arte Contemporanea all’UNICAM-Corso di Laurea Disegno…

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