La Triennale di Milano presenta il programma 2018

Storie di grandi galleristi, di paesaggi artici lontani, di grandi designer e architetti. C’è proprio tutto nel programma 2018 de La Triennale di Milano. Con uno sguardo rivolto al mondo, all’Italia e, naturalmente. a Milano.

La saletta Conferenze è gremita, i giornalisti sono molti. Tra gli ospiti invitati dall’attuale Presidente, Clarice Pecori Girardi, siede l’Assessore alla Cultura di Milano, Filippo Del Corno. Tra i relatori Silvana Annicchiarico, in rappresentanza del progetto Triennale Design Museum, il progetto che racconta l’eccellenza del design; Alberto Ferlenga per il settore Architettura e Territorio e rettore dell’Università IUAV di Venezia; Carla de Albertis, imprenditrice, sorella di Claudio, ex presidente de La Triennale, scomparso nel 2016. C’era poi Eleonora Fiorani, saggista e studiosa, a rappresentare il settore Moda e Umberto Angelini per il Triennale Teatro dell’Arte. Attraverso il loro intervento, sono stati finalmente svelati i programmi delle mostre future, che entrano nel nuovo anno accompagnate da due percorsi già inaugurati nel 2017 o nella prima decade di gennaio: 999. Una collezione di domande sull’abitare contemporaneo e Rick Owens. Subhuman Inhuman Superhuman, a piano terra, monografica dedicata allo stilista statunitense, visitabile fino al 25 marzo.

LA PRIMAVERA DE LA TRIENNALE

L’8 febbraio verrà presentata invece al pubblico Artico. Ultima Frontiera. La mostra introdurrà più di sessanta fotografie che raccontano i paesaggi e la vita in Groenlandia, Islanda e Siberia, scattate da tre maestri della fotografia di reportage, quali Ragnar Axelsson (Islanda, 1958), Carsten Egevang (Danimarca,1969) e Paolo Solari Bozzi (Roma, 1957). Il 14 aprile aprirà, con scarso anticipo rispetto alla Design Week, l’undicesima edizione del Triennale Design Museum, il progetto che dal 2007 racconta e mette in luce la storia del design italiano a partire dai primi del ‘900, attraverso una selezione dei progetti più rappresentativi e, in parallelo, attraverso specifici approfondimenti tematici disciplinari. La curatela sarà multipla, affidata a Vanni Pasca, Manolo De Giorgi, Raimonda Riccini, Maddalena Dalla Mura e Chiara Alessi.

Sempre in tema di Design, a maggio, da non mancare, sarà in mostra Osvaldo Borsani 1925-1985. Si tratta della prima retrospettiva completa sul lavoro di Borsani, attraverso documenti di archivio, arredi e schizzi originali, dall’Atelier di Varedo alla creazione di Tecno. In parallelo, a maggio, verrà inaugurata Luigi Ghirri: il paesaggio dell’architettura, a cura di Michele Nastasi. Saranno esposte circa 200 stampe originali e oltre 100 immagini proiettate, edite e inedite, ordinate secondo tre sezioni: Paesaggio Italiano, Progetto domestico, Immagini di architettura commissionate, a cui si aggiunge un nucleo di fotografie realizzate nel 1986 su Palazzo dell’Arte e Parco Sempione. A giugno, invece, l’estroso Joan Fontcuberta curerà Un mondo parallelo. Immagini da Google Street View. La mostra selezionerà una rosa di fotografi e artisti internazionali che indagano oggi, criticamente, gli effetti dell’enorme accumulo di immagini di Google Street View.

L’ARTE

Giugno è anche il mese della mostra di Rita Ackermann, curata da Gianni Jetzer e presentata al primo piano de La Triennale nella sezione Arte, sotto la direzione di Edoardo Bonaspetti. L’artista ungherese esporrà i suoi grandi cicli pittorici, in particolare Meditation on Violence and Aesthetic of Disappearance del 2014, che indaga il rapporto tra corpo femminile e violenza.
Parallelamente, aprirà anche la prima personale di Walter Swennen (giugno – agosto 2018), dedicata ai suoi trentacinque anni di carriera. Lettere, frammenti e quotes in inglese, fiammingo e francese si insinuano tra le sue tele, fornendo –o eliminando – tracce di narrazione. Immagini della sua memoria incontrano motivi presi in prestito da fumetti, dalla pubblicità e da disegni infantili: la pratica di Swennen è un atto di ribellione al confine tra umorismo e solennità, politico e formale, realtà e finzione.
A luglio, le arti visive in Triennale si faranno sentire attraverso due appuntamenti: Soft Revolution Franco Toselli e gli artisti di Portofranco, a cura di Elena Pontiggia. Si tratta di un approfondimento sull’esperienza di “Portofranco”, documentata con opere storiche e recenti, e ricostruita attraverso la testimonianza del gallerista Franco Toselli e delle interviste agli artisti. E infine Il Miserabile, prima mostra istituzionale di Diego Marcon, artista classe 1985, che allestirà una serie di nuove animazioni pensate appositamente per gli spazi della Triennale di Milano, brevi filmati in 16mm – formato sul quale l’artista ha concentrato la propria ricerca negli ultimi anni.

IN AUTUNNO

A settembre, sempre per il Settore Arti visive, sarà in mostra la storia di un altro importante gallerista di Milano Massimo De Carlo, con l’apertura di Unico e ripetibile. Qui le sue collezioni coinvolgeranno il pubblico in una riflessione sull’unicità e sulla ripetizione, sull’esclusività e sulla cultura popolare. Unico e ripetibile presenta la serie più completa mai esposta di arazzi, con i giochi di parole di Alighiero Boetti, una selezione unica e inedita di ceramiche prodotte a Weimar negli anni precedenti alla Seconda Guerra Mondiale. Inoltre una raccolta di poster creati dal grafico e designer italiano AG Fronzoni, collocati tra gli anni ‘80 e ‘90. A distanza di qualche giorno, inaugurerà la seconda puntata delle Furla Series che migra dal Museo del Novecento per dispiegare la prima mostra personale di un artista di fama internazionale, di cui però ancora non si conosce il nome.
Ma settembre sarà soprattutto un mese dedicato all’architettura, con Ricostruzioni, una panoramica che illustrerà ricostruzioni appartenenti a tempi e luoghi diversi, proponendo una riflessione sulle prospettive future di un’azione che, dal Medio Oriente alle Americhe, coinvolgerà sempre di più governi e architetti.
Ottobre è il mese della mostra curata da Patricia Urquiola su Achille Castiglioni, una grande monografica, proposta in occasione del centenario dalla sua nascita, un cammino che analizzerà la sua opera in maniera trasversale, dal design all’architettura, dagli allestimenti alle mostre. Infine, la Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana 2018, alla sua VI edizione svelerà i vincitori del bando che aprirà il 1 febbraio 2018.
Ginevra Bria

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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