Nuova vita al Forte di Gavi. Intervista alla direttrice Annamaria Aimone

I 36mila metri quadrati del Forte di Gavi, in Provincia di Alessandria, sono stati quasi completamente restaurati e nei prossimi mesi ospiteranno eventi, mostre, rassegne e iniziative culturali. Ne abbiamo parlato con la direttrice.

Il Forte di Gavi, fortezza in consegna al Polo Museale del Piemonte, si trova al centro della Provincia di Alessandria e da 11 mesi ha una nuova direzione. Il Forte, con corpi bastionati a forma pentagonale, con i fianchi perpendicolari alla cortina, garitte in corrispondenza degli spigoli dei bastioni, è munito e rafforzato secondo i moderni criteri dell’arte della guerra a seguito dell’aggiornamento delle armi da fuoco e delle nuove linee di tiro. Eppure, presso i locali del Comune di Gavi, è stata presentata ai giornalisti l’attività dell’intero 2018. Un programma integrato di iniziative ed eventi per la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico del territorio, con particolare riferimento al Forte di Gavi, al Comune di Gavi e a quelli limitrofi. Abbiamo incontrato la direttrice del Forte di Gavi, la storica dell’arte Annamaria Aimone, per approfondire la nascita di un nuovo progetto culturale.

Quando e come è cominciata la tua avventura di direzione al Forte di Gavi?
La mia avventura al Forte di Gavi è iniziata con una nomina al “Conferimento dell’incarico di funzione di livello non dirigenziale di direttore degli istituti, luoghi della cultura e immobili di cui all’articolo 4, comma 2, del decreto ministeriale 23 dicembre 2014, a far data dal giorno 24 novembre 2016”.

A livello strutturale, quali lavori di ripristino sono stati affrontati e quali tipi di spazi offrono, oggi, i 36mila metri quadrati di pura storia del Forte di Gavi?
A partire dagli Anni Settanta del Novecento, si è dato avvio al suo restauro e recupero, con la creazione di sale convegni, sale per le esposizioni, sale lettura. Spazi che attualmente sono vuoti e che bisogna riempire. Oggi si apre la nuova sfida di far rivivere questo luogo spettacolare, ripensandone l’uso senza, però, dimenticare la storia che permea i suoi muri e che si respira al suo interno. Perché conservare non significa solo mantenere, ma anche valorizzare, attualizzare e trasmettere, con la prospettiva rivolta al futuro ma sempre con la consapevolezza del passato.

Forte di Gavi. Spazi espositivi interni

Forte di Gavi. Spazi espositivi interni

E sul piano strutturale?
A livello strutturale, la parte del Basso Forte è in discreto stato di conservazione, grazie a continue manutenzioni. Ha a disposizione molti locali che possono essere utilizzabili per mostre temporanee, scultura, pittura, fotografia e via discorrendo. In questo momento sono vuoti e sprovvisti di qualunque supporto: sia vetrine sia altra attrezzatura per realizzare esposizioni, ma si sta lavorando per poter essere autonomi e acquistare l’occorrente per intraprendere un’organizzazione da calendarizzarsi.

Durante i tuoi dodici mesi di incarico, quali sono state le tue priorità?
Dodici mesi, sono davvero pochi. Le mie priorità in questo tempo sono state quelle di ampliare un’offerta che, grazie al lavoro svolto dai miei predecessori, può avere solide basi e ampi margini di sviluppo.
Il primo passo con cui ho intrapreso la mia direzione è stato quello di creare delle intese di territorio, con il Comune di Gavi e con il territorio, ovvero, gli esercenti, la Proloco, con cui ho instaurato un confronto sinergico e una condivisione progettuale finalizzata alla valorizzazione di entrambi. Durante la prima presentazione ufficiale del 13 marzo 2017, è stata presentata a Gavi, presso il Comune, una delegazione cinese di Milano, per creare la prima sinergia extra regionale. A partire da aprile, ho cercato di dare visibilità a diverse attività, mantenendo quelle già programmate negli anni precedenti, continuando la sinergia con l’Associazione Amici del Forte di Gavi, fondata nel 2007 proprio per riuscire a valorizzare al meglio tale struttura.

Quali attività sono state proposte fino a oggi?
Gli eventi proposti e realizzati vanno dalle rievocazioni storiche alle attività progettuali con le scuole, con visite animate e laboratori di teatro; ho inserito il Forte nel circuito pubblicitario dell’Associazione Torino Città Capitale e Tessere Museo, con attività che solitamente vedevano partecipi esclusivamente siti museali della provincia torinese. Percorsi di visite/gioco con laboratori didattici rivolti ai bambini, il cui tema è la riscoperta delle favole/fiabe, ambientandole nelle dimore storiche attuali, laboratori sull’uso del colore, con momenti emozionali, di empatia e di osservazione.
Si è aderito all’attività di territorio delle Invasioni digitali 2017 come creazione di una rete di valorizzazione con il Forte di Gavi. Visite di itinerari per gli eventi di valorizzazione su Paesaggi e giardini aperti. Il Forte è stato protagonista, nell’ambito di un circuito territoriale, dell’iniziativa Arte e Vino, con un concorso creato per le scuole elementari. I bambini hanno realizzato delle opere che sono poi state esposte in alcune salette del Forte, mentre i gruppi storici in costume recitavano la Storia del Forte di Gavi. Inoltre sono state organizzate delle visite guidate tematiche dal titolo La tua città in uno scatto: il Forte di Gavi. L’attività si è svolta con la presenza di un fotografo professionista che ha invogliato il pubblico a scattare fotografie del Forte dando informazioni tecniche per le modalità.

Forte di Gavi

Forte di Gavi

E adesso, invece, quali sono i nuovi obiettivi, anche in vista di un rafforzamento del budget di dotazione (oggi pressoché nullo)?
Per l’anno 2018 sto cercando di attivare congiunzioni che portino al Forte di Gavi alcuni progetti che possano essere di richiamo. Una delle associazioni che collaborano con me, Teatro e Società, ha proposto un progetto intitolato Gavi: Forte di Cultura, Arte e Storia, sostenuto dalla Compagnia di San Paolo, nell’ambito del bando “Luoghi della Cultura”. Questo progetto prevede una collaborazione con il Forte di Gavi per tutto il 2018.

Potresti illustrarci la tua idea di raccontare il Forte di Gavi attraverso una serie di comics?
Ho al mio attivo due graphic novel, pubblicate per sensibilizzare il grande pubblico e interessarlo alla storia delle nostre realtà museali. Due volumi dedicati ad altre residenze di cui mi sono occupata in passato, precisamente Castello Ducale di Agliè e Real Castello di Moncalieri. È un mezzo comunicativo molto efficace. In queste due pubblicazioni, che fanno parte di una trilogia, ho inventato una storia e l’ho narrata affiancando la parte storica delle residenze. Sto valutando di realizzare un volume anche su Gavi. Per la parte grafica sarebbe interessante attivare un bando di concorso e cercare un bravo fumettista. Per il 2018 stiamo lavorando a un progetto che individui il coinvolgimento del Comune di Milano in rete con quello di Torino, dando visibilità al Polo Museale del Piemonte, del MiBACT, valorizzando il Forte di Gavi. Esso vedrà protagonisti i fumetti giapponesi. Progetto ideato per mettere in rete parte del territorio nazionale, il cui titolo sarà Una Musica per L’Emozione: Dentro i Cartoni Animati di Hayao Miyazaki, che vede il Giappone come partner culturale e turistico del MiBACT, del Polo Museale del Piemonte e naturalmente del Forte.

Quali tipologie di pubblico può attrarre e ospitare uno spazio che si situa in un territorio più facilmente raggiungibile da Milano (pur essendo in provincia di Alessandria) che non da Torino? Quali considerazioni fare in merito?
In questa fase, il Forte ha pubblici differenziati. Da Torino non è così comodo, dista dal centro città centocinquanta chilometri. Se vengono realizzate manifestazioni e vi è una comunicazione ampia, il pubblico può giungere da ben tre Regioni.

Esiste, a tuo modo di vedere, un’istituzione europea alla quale il Forte di Gavi deve ispirarsi, per far emergere la propria contemporaneità nella storia che gli appartiene?
Probabilmente esiste, comunque mi piacerebbe poter riuscire a far diventare il Forte di Gavi un centro di alta cultura internazionale. Sto cercando di attivare partnership con le ambasciate, veicolando gemellaggi dedicati.

Forte di Gavi

Forte di Gavi

Con quali istituzioni museali hai cominciato a dialogare e quali le motivazioni primarie?
Ambasciata slovacca, Consolato rumeno, Consolato cinese, Regione Piemonte, enti della Regione Lombardia, Comune di Gavi, Arquata, Serravalle, Novi Ligure, Mornese, ecc. La motivazione primaria è quella di creare sinergia e sensibilizzare verso progetti comuni, per meglio valorizzare le risorse di ogni attore.

Secondo la tua opinione, la gestione del Forte di Gavi potrebbe diventare un modello di incontro tra Ministero dei Beni Culturali e investitori privati?
Assolutamente sì, è quello che mi auguro ed è anche ciò che finalmente la norma spinge a fare, vedi il D.lgs 171/2014 con la Riforma Franceschini. Sicuramente il privato ha una visione diversa, è il pubblico che deve dare le direttive, ma iniziare una sana collaborazione tra le parti credo sia necessario e auspicabile.

Tra arte, artigianato, eccellenze culinarie territoriali, rievocazioni storiche e armi antiche, che cosa sta per succedere? Potresti svelarci i prossimi appuntamenti in programma?
L’8 dicembre, in occasione della festività dell’Immacolata, sarà presentata una piccola mostra, dal titolo Scatole di latta, in concomitanza con la rassegna Dolci terre di Novi. Alcuni elementi della collezione saranno esposti durante la rassegna e il Forte di Gavi ospiterà un manifesto pubblicitario gentilmente concesso dal Distretto del Novese. Nella ex cappella del Basso forte del Forte di Gavi saranno esposte una selezione di scatole di biscotti/dolci/caramelle del XX secolo provenienti da collezioni private, contestualmente vi sarà una presentazione riguardo a illustrazione, materiale ed evoluzione del messaggio pubblicitario con la spiegazione di professionisti del settore.
Inoltre, sarà presentato il lancio del bando di concorso per la creazione del logo del Forte di Gavi, progetto in sinergia con il Politecnico di Milano. Unitamente a tutto questo, la restauratrice Anna Rosa Nicola esporrà, nella stessa sede, un elaborato, realizzato appositamente per l’evento, con la riproduzione di una confetteria d’epoca.
Sarà un incontro di festa prenatalizia, per l’occasione saranno allestiti il presepe e l’albero di Natale.

Ginevra Bria

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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