Archeologia e arte contemporanea. Le terme di Caracalla ospitano la mostra di Antonio Biasiucci

Il fotografo campano espone presso i sotterranei del sito archeologico romano “Molti”, la serie realizzata nel 2009 e ispirata alla tragedia di migranti dispersi nel Mediterraneo. Dopo l’installazione di Pistoletto nel 2016, per le terme sembra concretizzarsi la possibilità di divenire uno dei maggiori spazi espositivi di Roma…

Stazione termale anticamente destinata al sollazzo dei romani, oggi sito archeologico visitato da turisti, studiosi e scolaresche, per le terme di Caracalla sembrerebbe sempre più concreta la possibilità di divenire uno dei maggiori spazi espositivi della Capitale. Presso i sotterranei delle terme è attualmente in corso Molti, la personale del fotografo Antonio Biasiucci (Dragoni, 1961) curata da Ludovico Pratesi e promossa dalla Soprintendenza Speciale dell’Area Archeologica di Roma. La mostra, visitabile fino al 19 novembre, non rappresenta per il sito risalente al III secolo d.C. l’esordio nel mondo dell’arte contemporanea. È del 2016, infatti, l’installazione della Mela Reintegrata che Michelangelo Pistoletto collocò proprio negli spazi ipogei delle terme, al centro della rotonda di snodo delle gallerie, per non citare il progetto che nel 2012 vide il celebre Terzo Paradiso approdare tra le rovine del sito archeologico.

Antonio Biasiucci,Molti. Roma, Terme di Caracalla. Ph. Ambrosio

Antonio Biasiucci,Molti. Roma, Terme di Caracalla. Ph. Ambrosio

GLI SCHIAVI DI UN TEMPO, I MIGRANTI DI OGGI

Ispirandosi alle storie dei migranti dispersi nel Mediterraneo, Biasiucci ha realizzato la serie Molti nel 2009, fotografando in bianco e nero i calchi che negli anni Trenta l’antropologo Lidio Cipriani realizzò in alcuni paesi del Nord Africa. La mostra alle terme di Caracalla raccoglie cinquanta fotografie di visi di uomini e donne di diverse etnie, a voler evocare le centinaia di schiavi e di operai che lavoravano negli ambienti sotterranei per consentire il funzionamento delle terme, luogo di divertimento e relax per i romani abbienti. Creando un parallelo tra la condizione degli esclusi di un tempo – gli schiavi dell’antica Roma – e quelli di oggi – i migranti –, Biasiucci prova a restituire rispetto agli “ultimi” trasmettendo loro la dignità del ritratto, concesso in epoca antica soltanto alle classi privilegiate. I ritratti sono simbolicamente imprigionati in una cornice metallica ricoperta da un cristallo e appoggiata sul pavimento, “volti pietrificati di persone anonime ma presenti, che sono lì testimoni della storia degli uomini”, come ha spiegato l’artista.

IL BINOMIO ARCHEOLOGIA – ARTE CONTEMPORANEA

Se la mostra, nel sul concept, sembra annullare le distanze tra passato e presente attraverso chiavi di lettura che mettono in luce riflessioni comuni a tutte le epoche storiche, è anche vero che il binomio archeologia – arte contemporanea sia uno degli obiettivi su cui vuole puntare la Soprintendenza Archeologica di Roma per valorizzare le terme di Caracalla. “I quasi due chilometri di gallerie delle Terme di Caracalla in gran parte da restaurare si candidano a divenire un grande spazio espositivo per Roma”, ha dichiarato il soprintendente Francesco Prosperetti, che ha sottolineato come la mostra di Biasiucci, oltre alla già citata installazione di Michelangelo Pistoletto, dimostri che “le opere del contemporaneo acquistano particolare risignificazione nella reciproca connessione che si stabilisce tra opera e spazio antico”. E chi lo sa, magari sulla scia di noti precedenti, come quelli che hanno visto le terme di Diocleziano fare da “contenitore” a mostre di artisti del calibro di Henry Moore e Jean Arp, anche le terme di Caracalla potrebbero trasformarsi in uno degli spazi espositivi più ricercati e cool di Roma…

– Desirée Maida

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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