MAROK / ALESSANDRA CELLETTI / BEPPE BROTTO / MASBEDO

MAROK / ALESSANDRA CELLETTI / BEPPE BROTTO / MASBEDO nulla è andato perso 20 – 21 novembre 2015 MACRO Testaccio – La Pelanda, Roma È un incontro tra il rock progressivo, l’elettronica e l’arte visiva quello che propone nulla è andato perso, che segna la collaborazione tra i musicisti Gianni Maroccolo, Alessandra Celletti e Beppe […]

MAROK / ALESSANDRA CELLETTI / BEPPE BROTTO / MASBEDO
nulla è andato perso
20 – 21 novembre 2015
MACRO Testaccio – La Pelanda, Roma

È un incontro tra il rock progressivo, l’elettronica e l’arte visiva quello che propone nulla è andato perso, che segna la collaborazione tra i musicisti Gianni Maroccolo, Alessandra Celletti e Beppe Brotto con il duo MASBEDO. Già bassista dei Litfiba e poi tra le figure cardine della scena indipendente italiana, Maroccolo, in arte Marok, incontra la pianista Celletti nel 2011 per il progetto Sketches on Sacagawea e poi i due collaborano insieme a Claudio Rocchi nel disco VdB23/Nulla è andato perso.
Da quell’esperienza nasce questo concerto che vede anche la presenza sul palco di Beppe Brotto che, dopo aver incontrato in Nepal la band Sukarma, ha pubblicato con loro 5 album di musica strumentale e ha poi partecipato alla realizzazione del già citato album di Rocchi e Maroccolo, a cui ha contribuito con approcci e sonorità dal gusto orientale; tutto questo s’incardina su una performance video creata dai MASBEDO. Si tratta di Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni, duo attivo dal 1999 tra video, performance, fotografia, film e che, per questo progetto, ha creato un apposito allestimento scenico.

Non casualmente Opening di Philip Glass apre un impaginato musicale che avvicenda brani italiani -CSI, CCCP, Franco Battiato, Litfiba e degli stessi Maroccolo e Celletti- ad altri della scena internazionale -Tuxedomoon, The Residents, Brian Eno e Hans-Joachim Roedelius- ricomponendo un quadro ampio del rock progressivo.
Ed è in questa chiave che va letta la collaborazione con Masbedo, che è creativa e non va intesa come puramente ornamentale: fin dai suoi albori -dagli intrighi tra Andy Wharol e i Velvet Underground alle scorrerie di Michelangelo Antonioni con i Pink Floyd- spesso e volentieri il rock progressivo è andato a braccetto con le arti visive; questa volta, con nulla è andato perso, Masbedo, Maroccolo, Celletti e Brotto mettono alla prova quest’alchimia.

http://romaeuropa.net/festival-2015/nulla-e-andato-perso/

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Redazione

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