Un nuovo spazio per la ricerca. Conversazione con Lorenzo Bazzocchi

Si è appena conclusa a Forlì la seconda edizione della scuola di filosofia Praxis organizzata da Masque teatro. Che ha anche lanciato una campagna di crowdfunding per realizzare un teatro dedicato a Felix Guattari.

Quale occasione ha fatto nascere questa scuola?
Praxis nasce dall’incontro con i filosofi Carlo Sini e Rocco Ronchi.

Cosa è accaduto?
Si era al Festival Crisalide del 2013. Da poco era terminato un incontro con la filosofa Florinda Cambria. Carlo Sini ed io ci ritrovammo sul portone d’ingresso dell’ex Filanda. Il discorrere con Sini mi metteva in grande soggezione: Sini – quest’anno giunge al suo 82esimo compleanno – è uno dei maggiori filosofi italiani. Al contempo è tra le persone più miti e squisite che io conosca. Un grande saggio. Mise da subito in evidenza come da molti anni presso i luoghi accademici fosse così difficile fare ancora filosofia; nelle università italiane è la Storia della Filosofia a essere insegnata.
Colpito dalle sue parole risposi di getto: “Ma perché Carlo non creiamo proprio qui a Forlì uno spazio che favorisca l’incontro di pensatori che sentono questa necessità e che abbiamo voglia di condividere e di misurarsi sulle questioni filosofiche del presente? Una scuola aperta a tutti che si dia la finalità di coinvolgere giovani e meno giovani desiderosi di ragionare sulle cose del mondo in un certo modo?”. Nel mese di novembre del 2013, dopo un successivo incontro con Carlo Sini e con Rocco Ronchi, ecco nascere Praxis, scuola di filosofia.

Praxis intende rispondere al diffuso bisogno di filosofia teoretica”: quando e come avete rilevato questa necessità?
La domanda mi mette a disagio ma cercherò di rispondere. Innanzitutto già è difficile capire cosa sia “filosofia”. L’aggiunta poi del “teoretica” rende il tutto più complicato.
Per quello che ho compreso in tanti anni di faticoso avvicinamento a questa modalità di porsi di fronte alla vita – non vedo altra definizione alla parola filosofia – per teoretico si intende una specificità legata all’indagine sulla consistenza delle cose e sul loro farsi. Forse ci può aiutare il ricorrere all’accezione del termine “archeologico” usata da Michel Foucault per definire il suo metodo di lavoro: “archeologico” non nel senso di riscoperta di fatti del passato o mero elenco di vicende storiche, ma studio delle “condizioni di insorgenza di certi fatti”.

Praxis 2015 – photo Masque Teatro

Praxis 2015 – photo Masque Teatro

L’edizione 2015 ha avuto per titolo Filosofia dell’evento / L’evento della filosofia. Vi siete posti obiettivi specifici, rispetto a questo tema? Li avete raggiunti?
La filosofia non ha il compito di dare soluzioni quanto quello di porre nuovi problemi, creare nuovi concetti, diceva Deleuze. Se possiamo individuare come obiettivo primario quello di un confronto serrato sulle modalità che l’evento ha di manifestarsi e di porre le condizioni stesse della sua esistenza, penso che la scuola abbia generato i presupposti per ulteriori interrogazioni e indicato, se non propriamente nuove direzioni di ricerca, altre vie di possibile sperimentazione.

C’è stato un collegamento esplicito fra tutto ciò e la pratica teatrale?
Da sempre credo che la conoscenza non possa essere trasmessa se non per “imbattersi fortuiti”: creare avamposti che possano determinare le condizioni per l’incontro e lo scambio senza specificare necessariamente i luoghi e i tempi dell’incontro stesso.
Da sempre credo che il teatro debba uscire dal proprio territorio per ritornarvi fortificato. L’incontro con la filosofia diviene materia viva per addentrarsi nel tortuoso meccanismo della creazione teatrale. Nel nostro caso ho sempre considerato Logica della sensazione di Gilles Deleuze un vero e proprio breviario per le arti performative.

Quante persone sono state coinvolte in questa seconda edizione della scuola?
La straordinaria partecipazione alla prima edizione (86 iscritti provenienti da tutta Italia) ha trovato conferma nell’altissimo numero di presenze ai corsi che quest’anno di sono svolti presso palazzo Romagnoli (nella mattina, riservati agli iscritti) e alla sala di Santa Caterina e Musei San Domenico (nel pomeriggio, con lezioni aperte). In tutto 89 richieste di partecipazione e 72 iscrizioni.

Hanno partecipato principalmente studiosi di filosofia o artisti?
I partecipanti non sono giunti solo da tutta Italia, ma anche da Grecia e da Olanda.
Provengono da diverse discipline e interessi, studenti delle facoltà di filosofia, professori di filosofia dei licei, artisti e poi sociologi, avvocati, persone interessate a riprendere o fortificare i propri interessi di studio. Una partecipazione “trasversale”, certamente, e, fatto sorprendente, moltissimi giovani.

Ufficio - photo Gianluca Colagrossi

Ufficio – photo Gianluca Colagrossi

Quali elementi di sorpresa ha portato Praxis 2015?
La sorpresa maggiore sta proprio nell’altissimo numero dei partecipanti ma soprattutto nel consistente numero di coloro che sono ritornati, ossia di coloro che avevano seguito la prima edizione della scuola nel 2014. Ricordo che, nonostante la quasi gratuità (le summer school in Italia e all’estero per numero di giornate di corso e di qualità analoghe hanno costi di iscrizione enormemente più alti), a carico dei partecipanti era il viaggio, il vitto e il pernottamento nella città di Forlì.

E quali delusioni?
Delusioni non ce ne sono, se non il rammarico per il poco tempo a disposizione, nonostante le cinque giornate di lavoro, per creare le reali condizioni di una pratica filosofica e per un efficace confronto.

Chi ha condotto le lezioni di questa edizione?
I filosofi Carlo Sini, Rocco Ronchi, Florinda Cambria, Federico Leoni, Rossella Fabbrichesi, Vittorio Morfino, Riccardo Panettoni e Davide Tarizzo.

Avete lanciato una campagna di crowdfunding per la realizzazione del Teatro Felix Guattari. Cosa sarà?
Il teatro nascerà dalla ristrutturazione e dall’adeguamento degli spazi dell’ex Filanda Maiani, in via Orto del Fuoco 3 a Forlì, presso la quale dal 2000 Masque ha trasferito la propria sede legale e operativa.
Verrà dedicato a Felix Guattari, filosofo francese noto per le sua “ecosofia” e la collaborazione di una vita con Gilles Deleuze. In pratica prenderà vita, nella città di Forlì, il primo teatro dedicato alla ricerca teatrale, alla danza contemporanea, alla filosofia.

Michele Pascarella

www.masque.it

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Michele Pascarella

Michele Pascarella

Dal 1992 si occupa di teatro contemporaneo e tecniche di narrazione sotto la guida di noti maestri ravennati. Dal 2010 è studioso di arti performative, interessandosi in particolare delle rivoluzioni del Novecento e delle contaminazioni fra le diverse pratiche artistiche.

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