Un festival per la libertà. A Rovigo arte e musica in nome dei diritti umani

Dopo il pieno di street art con il museo diffuso DeltArte – Il delta della creatività, si conclude il grande format culturale “Arte per la Libertà” con il suo ultimo festival musicale “Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty”

Volge al termine il progetto artistico – iniziato ad aprile e promosso dall’associazione culturale Voci per la Libertà – che trasforma la musica e l’arte in uno strumento fondamentale per dare risonanza ai diritti umani, in un territorio sospeso tra terra e acqua, come quello della provincia di Rovigo. Stiamo parlando di Arte per la Libertà – il festival della creatività per i diritti umani che, per il secondo anno consecutivo ha riunito in un unico grande contenitore le rassegne Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty, a cura di Michele Lionello e DeltArte – Il delta della creatività, a cura di Melania Ruggini. Quest’ultimo, da 6 anni un festival annuale di arte contemporanea nel Delta del Po che quest’anno ha visto allargare i propri orizzonti oltre il Polesine, toccando le province di Ferrara e di Padova, con le opere di arte pubblica di artisti di fama internazionale come Tellas, Dem, Lucamaleonte, Hitnes, Melinda Sefcic, Peeta, Centocanesio.

CHOKORA, Il barattolo che voleva suonare

CHOKORA, Il barattolo che voleva suonare

IL PROGETTO

In alcuni casi, anche con il coinvolgimento delle scuole. “Siamo molto soddisfatti dei risultati di questi laboratori con gli artisti”, spiega Melania Ruggini, curatrice del progetto, “perché gli studenti ci hanno gratificati e ci hanno regalato tante emozioni e nuove idee per continuare questo importante cammino in nome dell’arte, della creatività e della sensibilizzazione sociale”. Musica italiana di qualità e diritti umani torneranno, invece, a viaggiare affiancati con la 21a edizione di Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty – lo storico evento musicale sostenuto da Amnesty International Italia – prevista dal 19 al 22 luglio a Rosolina Mare, in provincia di Rovigo. Sui temi dei diritti umani saranno due le installazioni presenti quest’anno e visitabili al Centro Congressi a fianco al palco: Inalienabile di Silva Rotelli, progetto multimediale sul rapporto tra musica e diritti umani, che vede alternarsi fotografie, voci, luci, video, grafiche, musiche.

I PARTECIPANTI

Vi contribuiranno musicisti come Francesco Guccini, Fiorella Mannoia, Modena City Ramblers, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, oltre ai partecipanti al festival di quest’anno come Brunori sas, vincitore del Premio Amnesty Italia; e Chokora progetto fotografico e narrativo di Valentina Tamborra e Mario De Santis per Amref Health Africa, che testimonia la condizione delle migliaia di bambini di strada in Kenya. “Il design di Inalienabile si basa sulla relazione tra terra e cielo, spirito e materia; sulle azioni di chi viaggia ancorato alla terra, ma sempre guidato dalla natura dei diritti umani”, racconta Silva Rotelli, ideatrice dell’opera multimediale in divenire. “Le domande poste all’inizio del progetto sono alcune delle domande cardine rivolte ai partecipanti; le stesse desiderano essere scelte dal fruitore, una alla volta, a seconda della propria vicinanza emotiva. La scelta permette l’inizio del viaggio emozionale tra le riflessioni sonore dei vari partecipanti e le immagini contenute in cerchi simboleggianti pianeti in connessione tra loro. Ogni pianeta è parte fondante di un sistema ancora più ampio, quello della collettività e della natura stessa”.

– Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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