Paolo Fresu incontra Giotto. A Venezia

Nell’ambito del format espositivo giocato su creatività e intrattenimento, il musicista sardo ha dato vita a un lavoro sonoro che si ispira a un indiscusso maestro dell’arte italiana.

Con Magister Giotto – la prima monografica del format che promuove a livello internazionale arte, cultura, intrattenimento, prodotto da Cose Belle d’Italia Media Entertainment – si è inaugurato un nuovo modo di fare mostre. Con personaggi noti della cultura italiana come musicisti, scrittori, attori, scenografi invitati a collaborare attraverso composizioni musicali, testi, letture per realizzare ambientazioni innovative, fino a produrre anche progetti paralleli.
È questo il caso di Paolo Fresu con il suo speciale cd intitolato come la mostra, in forma di catalogo d’arte, stampato e assemblato a mano, con un ricco booklet in carta grammata. “Tutto è nato da un incontro con il direttore artistico di ‘Magister Giotto’ Luca Mazzieri”, racconta ad Artribune il celebre trombettista sardo. “La figura di Giotto mi ha da sempre affascinato e il poter mettere un linguaggio contemporaneo come il jazz (seppure aperto e meticciato) a corredo di una mostra tecnologica è stata per me una sfida”.

Paolo Fresu, Magister Giotto (2017)

Paolo Fresu, Magister Giotto (2017)

DALL’ARTE ALLA MUSICA

Fresu ha così selezionato alcuni brani del catalogo Tǔk Music – la casa discografica che lui stesso ha fondato nel 2010 con in copertina i lavori di importanti illustratori e artisti come Olimpia Zagnoli, Mimmo Paladino e Carla Accardi – cesellandoli, fino a creare un vestito sonoro che accompagnasse il visitatore lungo gli spazi espositivi, e impreziosendo il racconto musicale con alcuni brani originali. “I materiali musicali sono stati scelti partendo dai suggerimenti di Luca e provando a immaginare le varie ‘stanze’ allestite, continua il jazzista, “dove ho usato musiche diverse lavorando in alcuni casi sulla consonanza e in altri sulla dissonanza stilistica e sonora, dove suoni acustici di trombe e di archi lasciano spazio a lunghi suoni elettronici che rimandano a una spazialità suggerita dalle immagini di Giotto”.
Ne è nato un percorso visivo e uditivo immersivo, che ora è anche un disco disponibile presso il bookshop della mostra – in corso fino al 5 novembre presso la Scuola Grande della Misericordia a Venezia – e sulle piattaforme digitali. Con un’ulteriore novità: “In questa occasione si inaugura una sottosezione delle mia etichetta discografica Tǔk Music dal titolo ‘Tǔk Art’”, conclude Fresu, “che è dedicata ai progetti musicali legati all’arte e al visivo”.

Claudia Giraud

www.paolofresu.it
www.tukmusic.com

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #39

Abbonati ad Artribune Magazine
Acquista la tua inserzione sul prossimo Artribune

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

Scopri di più