Nothing to Lose, come il corpo ci vuole. Il documentario di Kelli Jean Drinkwater

Corpi grassi che danzano, che conquistano lo spazio senza alcun timore o vergogna. Al Some Prefer Cake – Bologna Lesbian Film Festival la prima europea di un documentario diretto dall’artista e attivista Kelli Jean Drinkwater.

Esistono dei veri canoni di bellezza? Quanto il nostro corpo è soggetto a critiche o complimenti? Sono riflessioni ormai quotidiane e legate a diversi ambiti. Il nostro corpo delle volte fa paura, per quanto influenzato e giudicato dal mondo circostante. “Il mondo è bello perché è vario”, si dice. E se la bellezza del mondo stesse proprio nel suo essere normalmente diverso? Le regole imposte dalla televisione, dalle riviste patinate, dalle pubblicità guardano con orrore a corpi diversi, eppure qualcosa forse sta cambiando, anche grazie alla moda che sta proponendo modelli nuovi, che sabotano l’omologazione imposta nei decenni precedenti. Nothing to Lose è un progetto grande ambizioso dell’artista e attivista Kelli Jean Drinkwater. Un film che nasce dall’intuizione e da un lavoro di Kate Champion, e che viene presentato in anteprima europea alla 10ima edizione Some Prefer Cake – Bologna Lesbian Film Festival, il festival internazionale di cinema lesbico creato da Luki Massa e Marta Bencich, da quest’anno diretto dall’agenzia di comunicazione Comunicattive e realizzato grazie ad una appassionata campagna di crowdfunding.

LA CREAZIONE DELLO SPETTACOLO

Il documentario Nothing to lose mette al centro della narrazione la creazione di uno spettacolo di danza contemporanea, ideato dalla pluripremiata coreografa australiana Kate Champion, che ha come protagoniste persone queer, trans, lesbiche dai corpi non conformi, innegabilmente grassi rispetto alla convenzionale rappresentazione del danzatore e della danzatrice. Lo spettacolo che ne nasce è la raffigurazione di fattezze reali in movimento, che esprimono coraggio, grazia ed energia allo stesso tempo, trasformando il corpo umano in un veicolo per il cambiamento, una modalità di resistenza. Nothing to lose potrebbe essere visto non tanto come un film quanto come una performance di teatro danzante. Forme abbondanti volteggiano nell’aria, distruggendo gli ideali canonici di bellezza e inventando un nuovo linguaggio di comunicazione. Sono anime con il desiderio di recuperare spazi a loro proibiti. Si tratta di arte molto concettuale e attuale, quasi di denuncia e di non semplicissima visione.

LO SPAZIO DEI CORPI

Nothing to lose è un lavoro intelligente e al tempo stesso carico di humor. Un progetto fatto di esercizio e che pone una sfida ai preconcetti dell’apparire. Non è uno sguardo solo al femminile, è uno sguardo di insieme e collettivo. In Nothing to lose ci si prepara a un ballo composto da taglie forti. Lo spettacolo di danza finale è una rappresentazione reale di sentimenti ed emozioni: coraggio, grazia e energia come simbolo di cambiamento e resistenza. Kelli Jean Drinkwater è un’artista multidisciplinare riconosciuta a livello internazionale per la sua pratica creativa e per l’esercizio di una radicale politica del corpo. La regista usa il corpo abbondante come mezzo per indagare sulla complessa relazione che tutti abbiamo con i nostri corpi e su come questo definisce il mondo in cui viviamo. Tra i temi ricorrenti del suo lavoro le questioni di genere, razza, classe e abilità e il modo in cui “prendiamo, occupiamo lo spazio”.

–       Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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