Todos lo Saben: Cannes 2018 apre con un film in lingua spagnola

Al via la 71esima edizione del Festival di Cannes, non il più importante ma sicuramente il più conosciuto e chiacchierato. I primi a salire la Montée des Marches sono stati Penelope Cruz e Javier Bardem.

Il regista iraniano de Il cliente porta il suo ritratto di famiglia splendidamente imperfetta sulla Croisette di Cannes. È Todos lo Saben, coprodotto dalla nostra Lucky Red e dal titolo inglese Everybody Knows, a dare il via alla 71esima edizione del Festival. Un’edizione forse un po’ sfortunata e con tante polemiche al seguito. È la seconda volta che un film in lingua spagnola viene scelto per aprire la kermesse francese, dopo la La mala educación di Pedro Almodóvar nel 2004. Todos lo Saben è presentato nella Selezione Ufficiale e quindi concorre alla Palma d’Oro e ha un cast, per l’appunto spagnolo, d’eccezione: Penelope Cruz, Javier Bardem e Ricardo Darìn. Sono loro i protagonisti del ritratto di famiglia di Farhadi che passa dall’armonia tipica della “mulino bianco” al mistero assoluto.

RELAZIONI E SEGRETI

La storia scritta e diretta dal regista iraniano rispetta le tematiche a lui care pur seguendo un cambio di genere. Farahdi ruba dal noir ed esce dai sentieri battuti fino ad ora con una valutazione “così così”. Il film racconta di Laura, una donna spagnola che vive a Buenos Aires, che decide di fare ritorno nella sua cittadina natale appena fuori Madrid per partecipare al matrimonio della sorella. Todos lo Saben si presenta come un’allegra e attesa riunione familiare che con tutti i buoni propositi del caso finisce per portare a una serie di sfortunati eventi. Come in ogni bel classico c’è qualcosa che cambia il corso dell’esistenza dei personaggi e lascia spazio a un passato sepolto e troppo ingombrante. Il film ha avuto un’accoglienza non molto calorosa dalla stampa francese che l’ha definito “simpatica telenovela”. In realtà presenta momenti colmi di personaggi, insieme a grandi feste e rumore visivo. A disorientare i gusti e le opinioni forse argomenti di tormento e rimprovero legati alla sfera familiare. Di positivo c’è di certo che Penelope Cruz e Javier Bardem, coppia anche nella vita reale, sono al loro quarto film insieme dopo il giovanile Jamon Jamon, Vicky Cristina Barcelona e l’ultimo Escobar-Il fascino del male (presentato alla 74esima Mostra del Cinema di Roma).

NOI ESSERI UMANI TUTTI UGUALI

A scombussolare l’equilibrio di in Todos lo Saben è il sequestro di un membro della famiglia. È qui che passiamo dall’ “allegro” al noir. Sulla carta vincente, ma sicuramente un inizio debole per un festival come Cannes. Molto scetticismo in conferenza stampa è venuto fuori riguardo la scelta di fare un film in spagnolo per il regista iraniano. “Al contrario di quello che dicono i media, gli esseri umani non sono poi così diversi. Siamo molto simili in termini di amore, rabbia, odio. È il modo di esprimere queste dinamiche che cambia con la cultura. I film servono anche a questo, a mostrare quanto siamo simili come esseri umani. Per me è anche molto interessante mostrarlo agli iraniani che pensano che le altre persone siano molto diverse da loro”, ha commentato Farahdi. Mentre Penelope Cruz ha sottolineato lo straordinario impegno del regista impiegato per questo film: “un progetto a cui abbiamo lavorato per cinque anni. All’inizio parlavamo della storia, poi abbiamo iniziato a leggere il soggetto, il trattamento e almeno un paio di versioni della sceneggiatura. Asghar si è trasferito in Spagna per vivere in questo mondo. Non parla spagnolo ma non è stato un problema: è un tipo che non dorme mai, passava le notti a memorizzare i nostri dialoghi. Non avremmo mai potuto sorprenderlo pronunciando battute diverse: era sempre concentratissimo”.

– Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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