La favola di Guillermo Del Toro secondo 7 celebri disegnatori italiani

Dalla 74esima Mostra del Cinema di Venezia ai prossimi Oscar hollywoodiani, “The Shape of Water” di Guillermo Del Toro fa “innamorare” proprio tutti

Ben 13 nomination ai prossimi Premi Oscar (4 marzo 2018). Si tratta del film The Shape of Water (La forma dell’acqua) in sala con 20th Century Fox. Alla regia di questa straordinaria storia d’amore e cinema, che già alla 74esima Mostra del Cinema di Venezia ha conquistato il cuore di tutta la stampa oltre che il Leone d’Oro per il Migliore Film, c’è Guillermo Del Toro. Lui sì che sa raccontare le storie e, nonostante qualche alto e basso, nella sua filmografia ha sempre saputo trovare una chiave di comunicazione magica, tra fantasia e realtà. Per l’uscita in sala di The Shape of Water sette celebri disegnatori italiani hanno realizzato vignette e illustrazioni per restituire l’incanto e la celebrazione della settima arte che echeggia in tutto il film.

TUTTE “LE FORME” DEL FILM

Bernulia, Diego Cusano, Labadessa, Mirka Andolfo, Roberto Recchioni, Simple&Madama e Virgola hanno reinterpretato il film del regista messicano attraverso il loro riconoscibile tratto e la loro creativa sensibilità. Quante forme ha l’acqua? Quante l’amore? Quante l’integrazione e la diversità? The Shape of Water ha tutti i connotati della favola: c’è la coppia innamorata, ci sono i cattivi che ostacolano il loro amore e ci sono i buoni che corrono in soccorso e sostegno. Tutti questi elementi sono presenti nei disegni che a loro volta creano un “fermo immagine di magia”. Con The Shape of Water siamo nell’America del 1962 durante il periodo della Guerra Fredda. In un segreto laboratorio governativo lavora come donna delle pulizie Elisa, interpretata da Sally Hawkins, giovane donna solitaria intrappolata in una vita che non sente totalmente sua. Accanto a lei, leale compagna di lavoro e amica, c’è Zelda (una straordinaria Octavia Spencer) e il fidato vicino di casa (Richard Jenkins). Questi due personaggi aiuteranno Elisa nel “salvare” se stessa e la creatura “mostruosa” di cui si è innamorata. The Shape of Water è storia appassionata di riscatto e redenzione, di amicizia e lealtà, di spionaggio e tolleranza. Una storia dalla trama “assurda e semplice”, come ha detto lo stesso Guillermo Del Toro.

I MOSTRI DI GUILLERMO DEL TORO

The Shape of Water ha un qualcosa di speciale. È un omaggio al grande cinema, quello classico, ma ha quel quid in più nella regia. Guillermo Del Toro ha da sempre abituato lo spettatore alla presenza di mostri, di quelli brutti, e questa volta ha stupito mettendo accanto al brutto il bello dell’amore. Chi saprebbe rendere un mostro sensuale e attrattivo? Al momento l’unico a riuscirci è Del Toro. Con Mimic, Hellboy, Il labirinto del fauno, Pacific Rim, Crimson Peak il regista messicano ha portato sullo schermo esseri mostruosi, nell’aspetto e nei modi di fare. In The Shape of Water presente un essere brutto ma con gli occhi dell’innocenza; con le squame ma con le labbra vogliose di passione. Il merito va anche all’artista britannico Mike Hill che ha dichiarato all’Economist di aver lavorato per tre anni alla realizzazione di questa creatura e di essere partito proprio dalla forma delle labbra: “è lì che guardi se stai per baciare qualcuno”.

– Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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