Il Vizio di forma di Paul Thomas Anderson

Esce oggi 26 febbraio il settimo film di Paul Thomas Anderson. “Inherent Vice” è l’adattamento, quasi impossibile, del romanzo omonimo di Thomas Pynchon.

Dal Petroliere in poi Paul Thomas Anderson, regista di culto per i cinefili di tutto il mondo, ha deciso di deviare dalle sceneggiature originali, e l’impressione generale è che, nonostante le straordinarie capacità tecniche e narrative, i suoi ultimi lavori siano sempre meno convincenti.
Figlio della prima generazione col videoregistratore, sfoggia in ogni dettaglio una conoscenza enciclopedica del cinema. Ciò offre grandi possibilità di masturbazione mentale ai cacciatori di citazioni, anche dove non ne sussiste l’evidenza. E, in effetti, da Russ Mayer a I marmittoni, dai fratelli Coen a Milos Forman, fino ad Altman e Scorsese, i grandi amori sempre dichiarati dal cineasta californiano, non c’è stato regista a cui Anderson non si sia ispirato.

Ambientato alla fine degli Anni Sessanta, Vizio di forma è un trip allucinogeno camuffato da poliziesco. Il detective privato Doc Sportello (Joaquin Phoenix), per ritrovare la sua ex fidanzata, prende coscienza della sconfitta degli ideali di un’epoca. Pretendere di comprendere tutti i passaggi della struttura a scatole cinesi è inutile, perché il film ha una sua dimensione onirica quasi kafkiana e ogni episodio, benché attiguo, è spesso privo di collegamento chiaro col precedente/successivo.
Tra fumi balsamici di cannabis e strisce di coca in improbabili ospedali odontoiatrici, misteriose organizzazioni criminali ai limiti della pirateria, ex eroinomani sotto copertura governativa, Anderson mette in gioco tutta la sua perizia costruttiva, il suo gusto corale e saturo. Il limite del film è iscritto nella sua matrice: dove tutto finisce a “tarallucci e vino” il senso di frustrazione non è solo empatia verso le vicende del protagonista, che sono poi quelle degli Stati Uniti, ma anche la delusione per un’opera ambiziosa che si perde in un ben congegnato, ma vacuo, gioco di forma.

Katherine Waterson e padre

Katherine Waterson e padre

Shasta Fay, il personaggio che innesca la storia, è interpretato dalla poco conosciuta Katherine Waterson, figlia del più noto Sam (procuratore generale di Law and Order). La somiglianza è talmente forte che invece di essere sexy sembra una caricatura del padre col parruccone…

Federica Polidoro

Paul Thomas Anderson – Vizio di forma
USA – 2014 – 148’ – giallo
www.warnerbros.it

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Federica Polidoro

Federica Polidoro

Federica Polidoro si laurea in Studi Teorici Storici e Critici sul Cinema e gli Audiovisivi all'Università Roma Tre. Ha diretto per tre anni il Roma Tre Film Festival al Teatro Palladium, selezionando opere provenienti da quattro continenti, coinvolgendo Istituti di…

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