Zones Portuaires Genova 2018. La città prova la ripartenza con la cultura

A un mese esatto dalla strage del 14 agosto, Genova risponde alla tragedia con il festival itinerante dedicato ai porti europei come Marsiglia e Saint-Nazaire. C’è anche il progetto di arte pubblica di JR con i volti dei portuali genovesi

A un mese esatto dalla tragedia del crollo del ponte Morandi avvenuta lo scorso 14 agosto, Genova prova a risollevarsi. E lo fa con lo strumento della cultura, ospitando la quarta edizione di Zones Portuaires / Festival Internazionale tra Città e Porto, un progetto interdisciplinare e itinerante dedicato alle Città di Porto, un’occasione di incontro e di scambio tra il mondo al di là delle cinte doganali e lo spazio urbano, attraverso un programma di visite, spettacoli, workshop, laboratori, esposizioni, proiezioni, talk che fino al 16 settembre animerà le aree portuali della città della Lanterna.

PERCHÉ FARE IL FESTIVAL QUEST’ANNO

Ci siamo interrogate se fosse opportuno o meno, a seguito del tragico evento che ha interessato Genova soltanto un mese fa, mantenere la programmazione delle attività di Zones Portuaires”, spiegano le organizzatrici Maria Elena Buslacchi e Maria Pina Usai. “La risposta, in realtà, è venuta dal Porto stesso, con le sirene delle navi che hanno ricordato, all’unisono, le vittime del crollo del ponte Morandi. La città è il suo porto. Un porto che da subito, dopo il 14 agosto, si è attivato per cercare soluzioni. Un porto creativo, da cui emerge spirito di iniziativa e grande dedizione. Tutte caratteristiche che gli hanno permesso di non vedere calare i propri traffici, nonostante le difficoltà, e di essere solidale con il tessuto urbano. Questa inventiva viene dalle persone che lo costituiscono, che ci lavorano quotidianamente. Il festival è dedicato a loro”.

LA MANIFESTAZIONE

Nato a Marsiglia nel 2012 per iniziativa dell’omonima équipe (a Genova il progetto è curato dall’Associazione U-BOOT Lab e promosso da MEDSEA Mediterranean Sea and Coast Foundation e da Incontri in Città (DAFiSt – UniGE), dal 2015 Zones Portuairessi tiene come Festival anche a Saint-Nazaire, sull’Atlantico, approdando nello stesso anno anche a Genova. Il tutto con l’obiettivo di mettere in risalto il legame che unisce le città portuali, le loro attività, la loro architettura, le persone che le abitano. “Considero Zones Portuaires una vetrina importante non solo per il risvolto turistico, ma per Genova tutta”, dichiara Francesco Maresca, Consigliere Delegato al Porto del Comune di Genova. “In questo momento di dolore dovuto al tragico evento del crollo di Ponte Morandi, inoltre, l’iniziativa diviene ancora più significativa: essendo una manifestazione itinerante, che coinvolge anche altre città europee, infatti, mostrerà l’orgoglio genovese che ci sta caratterizzando, la forza di istituzioni ed operatori portuali nel non arrendersi e la reiterata competitività quale porto più importante del Mediterraneo”.

L’EDIZIONE 2018

Il tema di questa edizione di Zones Portuaires Genova 2018 è Facce del Porto, ovvero, i volti delle persone che muovono gru, spostano container, aprono e chiudono i varchi, costruiscono e riparano navi, le dirigono in porto, le fanno ormeggiare, garantiscono la sicurezza, permettono alle persone di viaggiare, vicino e lontano. “Avevamo già deciso di mettere l’accento, nel 2018, sulla dimensione umana del lavoro nel Porto, anche in relazione ai diversi incidenti che in diversi scali italiani si sono verificati negli ultimi mesi”, continuano le organizzatrici. “Come forma di ringraziamento e di attenzione a tutte le persone che costituiscono il Porto, e quindi la Città, abbiamo concepito l’installazione sulla diga, inserita con le foto di Simone Lezzi nel circuito Inside Out delle opere di arte pubblica dell’artista francese JR, che ha ritratto in grande formato circa trecentomila persone in tutto il mondo”. Ispirati ai collage in grande formato che l’artista francese JR realizza in luoghi pubblici, attraverso la piattaforma globale Inside Outche consente a chiunque di raccontare la propria storia e di trasformarla in un’opera di arte pubblica, i ritratti dei lavoratori del Porto di Genova sono, così, affissi sulla superficie interna della diga che protegge il porto dal mare aperto, come forma di saluto e di benvenuto da parte della comunità del Porto di Genova alle navi in arrivo e in partenza.

– Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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