Miami Updates: Fendi e gli altri, tante le collaborazioni per Design Miami

La maison romana presenta un proprio progetto all’interno della sezione della fiera dedicata alle collaborazioni tra brand e progettisti

Che Design Miami quest’anno ci ha decisamente convinto ve l’abbiamo già detto: ora dunque torniamo a parlarne per le prestigiose collaborazioni intessute con grandi brabd globali. L’amore tra Fendi e questa fiera sembra ricambiato e inossidabile: per la sesta volta, la maison romana presenta un proprio progetto all’interno della sezione della fiera dedicata alle collaborazioni tra brand e progettisti. La “stanza felice” – “The Happy Room” – concepita dalla designer friulana Cristina Celestino (in collaborazione con Maria Cristina Didero) è una collezione di arredi pensata per una vip room itinerante, replicabile all’interno di tutti gli store del marchio in giro per il mondo. Tutto giocato su volumi semplici, forme arrotondate e colori pastello anni ’50 che dialogano con le architetture Art Déco che hanno reso celebre Miami Beach, il modulo moltiplica i riferimenti a elementi iconici della griffe – l’uso della pelliccia, per esempio, o i tavolini bassi con ripiani decorati che ricordano orecchini – e della romanità, come gli archi del “Colosseo quadrato” dell’EUR. La formula delle collaborazioni, che vede aziende importanti impegnate nella presentazione di installazioni e opere realizzate appositamente per la manifestazione in tandem con designer noti o emergenti, gode quest’anno di particolare fortuna, con 8 progetti contro i 4 dell’edizione precedente. Al fianco di Fendi, ci sono brand della moda e del lusso à la française – Louis Vuitton, Perrier Jouët, Maison Kitsuné – ma anche un’azienda produttrice di materiali per l’architettura e l’arredamento (Compac), una casa automobilistica (Audi), un’azienda della sharing economy (Airbnb) e perfino una catena di gastronomie raffinate (Dean & DeLuca, food partner della fiera).

ART DE VIVRE ALLA FRANCESE
Per la sua quinta partecipazione a Design Miami, Maison Perrier Jouët ha fatto appello all’artista americano Andrew Kudless per una riflessione sull’incontro tra artigianato e digitale. La sua installazione, realizzata attraverso la stampa 3D, evoca l’energia trasformatrice della natura e celebra le forze imprevedibili che guidano qualunque processo creativo, che si tratti di design o di enologia. Gli “oggetti nomadi” di Louis Vuitton non nascono dalla collaborazione con un solo designer ma sono icone disegnate da alcuni dei grandi nomi che, negli anni, hanno collaborato con la griffe francese, da Marcel Wanders ai fratelli Campana, da Patricia Urquiola a Atelier Oi. Decisamente più pop, la capsule collection creata da Maison Kitsuné, la casa di moda fondata dall’ex-manager di Daft Punk Gildas Loaëc e dall’architetto Masaya Kuroki, trasferisce l’identità visuale della fiera, basata sul lavoro dell’illustratore John Alcorn, su capi d’abbigliamento e merchandising.

I LAGHI GHIACCIATI DI ARIK LEVY PER COMPAC
Compac ricorre a un designer di fama mondiale come Arik Levy – il marmo e il quarzo tecnologici dell’azienda spagnola sono alla base dell’installazione “ICE”, che presenta elementi d’arredo ispirati alla consistenza dei ghiacci perenni dell’Artico – mentre Airbnb ha collaborato con uno studio giovane di un paese emergente, affidando la realizzazione della sua “Sobremesa” ai messicani Pedro&Juana. Il titolo dell’installazione, un’opera interattiva che esplora i temi della conviviali e della condivisione cari all’azienda, fa riferimento alla tradizione messicana, e più in generale latina, di attardarsi attorno alla tavola con parenti e amici. Un insieme di gesti, parole, abitudini che non trova una traduzione precisa in lingue diverse dallo spagnolo, ma che rende efficacemente l’idea dell’aspetto rituale del pasto nelle culture dei paesi ispanici. In fiera, i due designer inviteranno i visitatori a partecipare alla creazione dell’installazione, aggiungendo piastrelle colorate o condividendo un momento di relax attorno alla mesa.

Giulia Marani

designmiami.com

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Giulia Marani

Giulia Marani

Giornalista pubblicista, vive a Milano. Scrive per riviste italiane e straniere e si occupa della promozione di progetti editoriali e culturali. Dopo la laurea in Comunicazione alla Statale di Milano si specializza in editoria a Paris X-Nanterre. La passione per…

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