Miami Updates: visita (e immagini) alle tre collezioni d’arte private più importanti in città

Rubell, de La Cruz, Margulies: tre raccolte private che – assieme alla CIFO della famiglia Cisneros Fontanals - costituiscono l’eccellenza di Miami nel contemporaneo. Sempre in crescita, sia come collezioni che come strutture

RUBELL COLLECTION
Del 30 novembre l’annuncio dell’espansione, il raddoppio degli spazi con la firma dello studio Selldorf e lo spostamento della sede per la Collezione Rubell nel distretto di Allapattah: un nuovo spazio che sarà inaugurato nel 2018 per dare più voci alla collezione ed accogliere mostre più ampie contemporaneamente. Tempo di novità dunque, per la prima volta la collezione ospita inoltre un progetto esterno: la mostra lanciata durante la Basel Art Week è Video Art in Latin America: selections from Brasil. L’esposizione è, infatti, curata dal Getty Research Institute che con altre istituzioni promuove per il 2017 un’operazione di riscoperta della videoarte in America latina dagli anni ’60 ad oggi. L’esposizione convive con altre due mostre: High Anxiety: New Acquisitions e New Shamans/Novos Xamãs, che registrano entrambe l’inquietudine degli artisti di fronte ai cambiamenti della società. Giovani artisti brasiliani, incontrati da Don Rubell nei suoi viaggi in Brasile, sono percepiti come nuovi sciamani in grado di mostrare un diverso approccio alla realtà.

DE LA CRUZ COLLECTION
Lo spazio infinito della collezione de La Cruz (e presto nell’edificio a fianco troverà sede l’Institute of Contemporary Art) ospita per Art Basel Progressive Praxis: una mostra che ha l’ambizione di mostrare l’approccio di diversi artisti alle nuove tecnologie, senza però avere un’impostazione chiaramente leggibile. Tra gli artisti in mostra Tauba Auerbach, Mark Bradford, Joe Bradley, Tom Burr, Dan Colen, Martin Creed, Aaron Curry, Peter Doig, Isa Genzken, Félix González-Torres, Arturo Herrera, Rashid Johnson, Alex Katz, Martin Kippenberger, Ana Mendieta, Jorge Pardo, Manfred Pernice, Sigmar Polke, Seth Price, Rudolf Stingel, Kelley Walker, Christopher Wool.

THE MARGULIES COLLECTION AT THE WAREHOUSE
Tra le tre collezioni la Margulies Collection è quella che propone delle mostre con un’impostazione più solida: una prospettiva sui lavori di Kounellis dal 1983 al 2012 (inaugurata già il 19 ottobre) con cinque nuove acquisizioni mai mostrate prima negli Stati Uniti, e una mostra fotografica di Jason Schmidt, Artists series, che documenta la vita e l’attività di centinaia di artisti, ritratti a partire dal 1996. Nella Warehouse è inoltre visibile la collezione permanente con opere di Radcliffe Bailey, Florian Baudrexel, Pier Paolo Calzolari, Willem de Kooning, Isamu Noguchi, Donald Judd, Mark Manders, Mark Dion, Will Ryman, Olaf Metzel, David Ellis, Meuser. In occasione di Art Basel invece si è aperta al pubblico una stanza creata appositamente per ospitare l’installazione di Anselm Kiefer Steigend Steifent sinke Nieder, realizzata tra 2009 e 2012 e acquisita direttamente dallo studio dell’artista in occasione della visita del collezionista e della curatrice storica della collezione Katherine Hinds. Da segnalare la filantropia del collezionista Martin Z. Margulies, che ha sostenuto la costruzione del Lotus Village: un ricovero a cinque piani per senzatetto, donne e bambini.

Chiara Ianeselli

 

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Chiara Ianeselli

Chiara Ianeselli

Chiara Ianeselli (1989) è una curatrice indipendente con base ad Amsterdam. Laureata in Scienze dei Beni Culturali con una tesi di ricerca su Roberto Crippa, è stata coinvolta nell'organizzazione di mostre in varie gallerie e istituzioni, associazioni e piattaforme indipendenti…

Scopri di più