Il Museo Marino Marini di Firenze. Parola a Patrizia Asproni

Dalla volontà di fare rete con il territorio al nuovo slancio internazionale, con la costituzione del “Comitato d’onore” e Visiting Director annuali, la Presidente del museo fiorentino chiarisce obiettivi e intenti del suo incarico.

Da febbraio alla guida dell’istituzione fiorentina, Patrizia Asproni, ex Presidente della Fondazione Torino Musei, delinea in questa intervista l’indirizzo della sua attività. Svelando qualche anticipazione sui futuri programmi e iniziative del museo toscano.

Fin dalle prime dichiarazioni seguite alla sua nomina, tra cui la nostra videointervista, ha fatto riferimento alla necessità di uno scambio di esperienze tra territori. Quale posizione occuperà il Museo Marino Marini a livello fiorentino e regionale?
Vogliamo che il Museo diventi ancora di più un luogo della città, riconoscibile e frequentato dai cittadini. Al suo interno tutti potranno conoscere l’opera straordinaria di Marino Marini, ma anche la stratificazione storica e il racconto della sede, la chiesa di San Pancrazio. In questi spazi museali, inoltre, è presente la Cappella Rucellai di Leon Battista Alberti, opera che genera un colpo al cuore, di una bellezza incredibile. La struttura della chiesa ha ospitato anche una manifattura tabacchi, è stata rifugio durante la guerra e, più di recente, attraverso gli inserimenti architettonici degli Anni Ottanta di sapore scarpiano, è divenuta un posto unico a Firenze e in Italia. Noi vogliamo raccontare questa storia, in primis a chi vive a Firenze.

Tra gli appuntamenti di Pistoia – Capitale Italiana della Cultura 2017 è stata annunciata una grande mostra su Marino Marini, cui quella città ha dato i natali. Quale dialogo innescherà il museo fiorentino in questa specifica occasione?
Marino Marini ha un museo e una fondazione anche a Pistoia. Le sinergie non sono solo possibili, ma obbligate. Questo è un processo che sta avvenendo con una maggiore interazione tra le due fondazioni in vista dell’appuntamento del 2017. La mostra verrà organizzata dalla Fondazione di Pistoia e noi saremo una “vetrina”, un punto di comunicazione che convoglierà i visitatori verso la Capitale Italiana della Cultura.

Museo Marino Marini, Firenze

Museo Marino Marini, Firenze

Quali saranno le principali novità del museo?
Agiremo su un doppio fronte. Da una parte ci sarà il rafforzamento dell’identità cittadina, anche con un’azione di racconto del luogo; dall’altra compiremo uno sforzo a livello di internazionalizzazione. Marino Marini è uno scultore conosciutissimo all’estero e noi vogliamo contribuire, ancora di più, a questo afflato internazionale. Abbiamo quindi costituito un “Comitato d’onore”, formato da personalità estremamente rilevanti nel mondo dell’arte e non solo, di caratura internazionale. Ci sarà Jeffrey Schnapp, fondatore e direttore dello Standford Humanities Lab, divenuto in seguito direttore del metaLAB (at) Harvard e attualmente Chief Executive Officer – Piaggio Fast Forward a Boston. È una figura di riferimento e nel suo lavoro mescola arte, cultura e nuove tecnologie. Sono stati inoltre nominati lo psichiatra e scrittore Vittorino Andreoli; Sylvia Lahav, esperta di didattica museale con all’attivo collaborazioni con i principali musei di Londra, dalla Tate alla National Gallery; Nicolas V.iljine, Advisor del Direttore Generale del Museo dell’Hermitage; Maria Vittoria Colonna Rimbotti, Presidente dell’Associazione Amici degli Uffizi; Ellyn Toscano, Direttore della New York University di Firenze; Alessandro Mendini, architetto, designer e artista noto in tutto il mondo; Laurence Kardish curatore indipendente e Former Senior Curator of film del Museum of Modern Art di New York e David Parsons, coreografo, insegnante, regista e fondatore della compagnia Parsons Dance. La presidenza di questo Comitato è affidata a Michela Bondardo, membro del MoMA Contemporary Art Council. Il ruolo del Comitato d’Onore sarà porsi come un network, per dare consigli, suggerimenti, idee.

Entrando nel vivo, a chi spetterà la programmazione dell’attività espositiva?
Inaugureremo una figura che fin qui non è esistita: il Visiting Director. Ogni anno ci sarà un direttore proveniente da un’istituzione museale internazionale – italiana o straniera, non ha nessuna importanza – che definirà la programmazione del Marino Marini. Per il 2017, il direttore incaricato è Dimitri Ozerkov, che in questo momento è Director del Department of Modern and Contemporary Art dell’Hermitage di San Pietroburgo. La stagione espositiva prenderà avvio nel maggio 2017.

Patrizia Asproni

Patrizia Asproni

Cosa attende i visitatori sul fronte della didattica?
Anche in questo caso ci sarà un rafforzamento di tutto il comparto educational, in senso lato: non soltanto per i bambini, ma anche per gli adulti. Il nostro dipartimento è già molto forte per quanto riguarda la ricerca sull’Alzheimer. Proseguiremo in questo campo e sicuramente Vittorino Andreoli e Sylvia Lahav ci daranno una grossa mano.

A livello gestionale come cambierà il Museo Marini?
Faremo una gara per affidare i servizi, quindi anche il posizionamento è destinato a mutare. Intanto, posso annunciare che abbiamo deciso di fare un regalo alla città: dal 15 dicembre al 15 gennaio si potrà entrare gratuitamente al museo, un gesto che attesta la nostra volontà di invitare fiorentini e turisti a scoprire questo luogo. Inoltre, a ottobre 2017, posso anticipare che, in occasione del trentennale del film Camera con Vista, ospiteremo una mostra di James Ivory, nell’ambito dei festeggiamenti che coinvolgeranno tutte le istituzioni cittadine. Abbiamo ricevuto i finanziamenti per i lavori di adeguamento climatico del museo: alla fine di gennaio chiuderemo per un mese per mettere a punto questo intervento; riapriremo in tarda primavera. Il nuovo impianto ci consentirà di ospitare mostre con opere, anche di rilievo, che fin qui non è stato possibile esporre per assenza delle condizioni richieste dai musei per consentirne i prestiti.

Marino Marini, Cavaliere, 1952-53 - Museo Marino Marini, Firenze

Marino Marini, Cavaliere, 1952-53 – Museo Marino Marini, Firenze

L’operazione di slancio e apertura verso la città dovrebbe coinvolgere anche la piazza antistante il museo. Cosa può anticiparci in merito alla possibile installazione di una scultura di Marini nello spazio pubblico di fronte all’ingresso?
Abbiamo sottoposto l’idea al Comune di Firenze e il Sindaco Nardella ha manifestato il proprio entusiasmo sia per quanto riguarda l’allestimento di un’opera in piazza di San Pancrazio, in modo da renderla un nuovo landmark del centro storico, sia in merito alla proposta di dare vita a un’iniziativa a frequenza mensile. L’idea è rendere la piazza un punto di incontro per bouquinistes, con una mostra-mercato e un programma di reading, presentazioni di libri, cataloghi e libri d’artista, talk e altre iniziative promosse dal museo. Siamo in attesa di conferme su tempi e modalità.

Cosa vuol dire operare sul fronte dell’arte in questo momento di particolare rinascita, anche per il contemporaneo, a Firenze?
Mi sento parte del sistema. Dobbiamo inserire sempre di più il Museo Marino Marini all’interno di questa onda che è partita e sta decollando sempre di più, anche grazie alla presenza del rinnovato Centro Pecci a Prato, alle attività di Palazzo Strozzi e al Museo del Novecento. Siamo nella medesima direttrice ed è un piacere lavorare in questo contesto, ora.

Valentina Silvestrini

www.museomarinomarini.it

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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