Tagli al budget culturale in UK. La New Art Gallery di Walsall rischia di chiudere

Prima grande commissione pubblica per le archistar Caruso St. John è stata un simbolo della rinascita culturale lontano dalle grandi città. Ma ora che i soldi scarseggiano...

Quando ha aperto i battenti, nel 2000, è stato salutato come un piccolo modello virtuoso. E possibile creare una grande collezione d’arte anche in una città di provincia, con soldi pubblici ben spesi e affidando il progetto ad architetti importanti, capaci di lasciare un segno profondo e di qualità nel tessuto urbano? Risposta positiva in quel di Walsall, città apparentemente anonima nel cuore delle West Midlands, puntino sperduto nel mezzo dell’Inghilterra che grazie a circa 21 milioni di sterline elargiti dal fondo statale che reinveste in cultura i soldi gettati nelle lotterie è nata la New Art Gallery. Progetto di Caruso St. John, prima loro importante commissione pubblica, subito candidata allo Stirling Prize (gli Oscar dell’architettura britannica); collezione ricchissima, con i Vincent van Gogh, i Lucian Freud, gli Edgar Degas e gli Amedeo Modigliani del lascito di Jacob Epstein, donati nel 1973 alla comunità.

QUANDO LA PACCHIA FINISCE
La festa sembra essere durata poco, però. Nei giorni scorsi si presenta al Borough Council della città – il consiglio comunale, insomma – la necessità di risparmiare sul bilancio della città, nei prossimi quattro anni, la bellezza di 85 milioni di sterline. I tempi sono duri, Brexit o non Brexit, e se c’è da tagliare il comparto della cultura è come spesso accade tra i primi della lista. E così il budget del museo, che ammonta a poco meno di un milione l’anno, rischia di dover rinunciare a mezzo milione da qui al 2020: 100mila sterline tagliate già nel prossimo biennio, le altre 400mila circa in quello successivo. Il rapporto in discussione non parla di tagli al personale – il museo impiega 24 persone – ma mette chairamente nel mirino la gratuità dell’accesso. Paventando a chiare lettere, se non si trovassero nuovi fondi o non si cambiasse la policy, creando introiti con la bigliettazione, la chiusura del museo.

CRISI ANCHE SCOZIA
La decisione su Walsall è rimandata a febbraio 2017, con l’approvazione del bilancio previsionale del comune: l’ottimismo è però motivato da parte dei responsabili locali dell’Art Council, che ritengono sia possibile fare massa critica coinvolgendo altri investitori che vogliano sostenere il museo. Sembra invece già presa la decisione, a Edimburgo, per la chiusura definitiva della Inverleith House, spazio all’interno dei giardini botanici destinato a mostre d’arte che, con la chiusura, nelle scorse ore della collettiva I Still believe in Miracles – titolo quanto mai ironico ! – ha dichiarato causa difficoltà economiche la fine di un percorso nell’arte contemporanea che proprio quest’anno celebrava i suoi trent’anni. Ma scozzesi non sono genet da arrendersi facilmente, e considerato che ultimamente con le consultazioni popolari ci hanno preso gusto, hanno già pronta un raccolta firme per chiedere un passo indietro. Obiettivo :5.000 firme. Ce la faranno ?

The New Art Gallery
Gallery Square – Walsall
http://thenewartgallerywalsall.org.uk/

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Redazione

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