I microcosmi naturali di Christiane Löhr, vincitrice del Premio Pascali

Fondazione Museo Pino Pascali, Polignano a Mare – fino al 29 gennaio 2017. Le eteree architetture realizzate dall’artista esclusivamente con materiale organico innescano un dialogo simbiotico tra arte e natura. Mettendo in scena la weltanschauung estetico-ecologica di Christiane Löhr, vincitrice della XIX edizione del Premio Pascali.

INTERPRETARE LA NATURA
La rilettura della Naturkunst, concepita dallo “sciamano dell’arte” Beuys, la compenetrazione tra arte e natura, lontana dalla Sensucht romantica, la poiesis ordinatrice del caos, il gioco tra visibile e non-visibile. È questo il nucleo fondante della Weltanschauung di Christiane Löhr, vincitrice della XIX edizione del Premio Pascali.
L’opera dell’allieva di Kounellis – scelta dalla commissione formata da Rosalba Branà, direttrice della Fondazione Museo Pino Pascali, e dai critici Antonio Frugis e Dobrila Denegri – colpisce l’immaginario collettivo per la levità e la raffinatezza delle installazioni realizzate con crine di cavallo e pelo di cane e per la soavità delle sculture, minuziosamente create utilizzando semi di edera, di pioppo, di bardana, dente di leone e cardo selvatico. Eteree architetture di materia organica che compongono microcosmi geometrici in cui luce naturale e spazio giocano un ruolo fondamentale, entrando a far parte dell’opera stessa e definendone i contorni.

Christiane Löhr, Kuppel, 2016

Christiane Löhr, Kuppel, 2016

SENTIERI INTERROTTI
Le opere dell’artista tedesca, sottolinea Antonio Frugis, “permettono al visitatore di proiettarsi nella dimensione microscopica e chiedono di essere varcate con anima silente per sentire il respiro della Natura, accettando il divenire come legge per giungere alla propria libertà”.  Seguendo i “sentieri interrotti” heideggeriani, Christiane rivela i propri mondi interiori, strettamente legati a un vivere-dentro la natura, con la sua ciclicità ed eterno rinnovarsi. Attraverso, ad esempio, la passione dell’artista per l’equitazione o le lunghe passeggiate tra le colline toscane o i boschi di Colonia.  Christiane esprime la propria visione della natura intesa come spontaneo “intermediario” del Dasein heideggeriano: l’essere-nel-mondo. E lo fa con sapiente e certosina maestria, in base a una techne scevra da “contemplazioni poetiche o razionali”, come stigmatizza il critico Viktor Misiano.

Premio Pascali 2016 – Christiane Löhr - exhibition view at Fondazione Museo Pino Pascali, Polignano a Mare 2016 - photo Marino Colucci-Sfera

Premio Pascali 2016 – Christiane Löhr – exhibition view at Fondazione Museo Pino Pascali, Polignano a Mare 2016 – photo Marino Colucci-Sfera

OLTRE I CANONI
Lontana dalla concezione mitopoietica della natura in Pascali, che gioca sulla dialettica artificio-realtà utilizzando materiali sintetici, ma a lui vicina nella visione della stessa quale “categoria percettiva estetica ed etica”, come ricorda Rosalba Branà, Christiane Löhr utilizza esclusivamente materiali organici per la realizzazione della sua opera, ed esce dai canoni di qualsiasi classificazione artistica, pur ispirata dalle correnti artistiche del naturalismo tedesco di fine Ottocento. E ottiene il Premio non per il ruolo di epigone di Pascali, ma per aver rinnovato il linguaggio dell’arte contemporanea attraverso l’originalità della sua opera.

Cecilia Pavone

Polignano a Mare // fino al 29 gennaio 2017
Premio Pascali 2016 – Christiane Löhr
FONDAZIONE MUSEO PINO PASCALI
Via Parco del Lauro 119
080 4249534
[email protected]
www.museopinopascali.it

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/55674/premio-pino-pascali-xix-edizione-christiane-lohr/

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Cecilia Pavone

Cecilia Pavone

Cecilia Pavone, storica e critica d’arte, curatrice indipendente, giornalista professionista, è nata a Taranto ed è laureata in Filosofia all’Università degli Studi di Bari. La sua ricerca verte sulla fenomenologia artistica contemporanea e sulla filosofia dell’arte. Scrive su riviste specializzate…

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