Il trionfo di Raffaello a Mosca. Ecco le immagini della mostra al Museo Puškin

È La poesia del Volto il significativo sottotitolo dell’esposizione che vanta prestigiosi prestiti dagli Uffizi di Firenze e da altre collezioni italiane

Qualcuno avrà avuto notizia di questa mostra dopo le invettive – lanciate su un grande quotidiano da un noto polemista – legate all’opportunità o meno di concedere prestiti tanto importanti. Invettive prontamente smorzate dalle puntualissime – anche se non dovute – risposte del museo, che ha tenuto comunque a rassicurare l’opinione pubblica dell’assoluta sicurezza e sul buono stato di salute delle opere prestate. Il museo in questione? Le Gallerie degli Uffizi di Firenze, dalle quali sono partiti alla volta di Mosca i capolavori attorno a cui ruota la mostra Raffaello. La poesia del Volto – Opere dalle Gallerie degli Uffizi e da altre collezioni italiane, promossa dall’Ambasciata d’Italia al Museo Puškin fino al prossimo 11 dicembre.

DIREZIONE SCIENTIFICA DI EIKE SCHMIDT
Opera simbolo della mostra, quasi ovviamente, l’Autoritratto di Raffaello proveniente proprio da Firenze, la più antica testimonianza visiva dell’aspetto fisico dell’artista, “uno straordinario biglietto da visita dell’Italia in Russia, così come l’intera mostra, che sarà ricordata come una pietra miliare della nostra diplomazia culturale”, ha dichiarato l’Ambasciatore italiano Cesare Maria Ragaglini. La curatela della mostra è affidata, per la parte italiana, a Marzia Faietti, curatrice del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi, e per la parte russa a Victoria Markova, curatrice di pittura italiana al Museo Puškin, sotto la direzione scientifica del Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt.

RAPPORTO TRA PITTURA E POESIA
Il rapporto tra pittura e poesia viene qui ripreso e declinato in relazione alla ritrattistica di Raffaello”, specifica lo stesso Schmidt, “per comprendere come già a partire dalla metà del Cinquecento si assista alla nascita di uno specifico lessico critico, dedicato alla elaborazione di una prima formulazione del significato e degli obiettivi più generali dell’arte dell’Urbinate”. Fra gli altri gioielli di Raffaello esposti ci sono la Madonna del Granduca, proveniente dalla Galleria Palatina, la Testa di Angelo, dalla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, La Muta, proveniente dalla Galleria Nazionale delle Marche di Urbino. L’esposizione si è inaugurata ieri, 12 settembre: noi ve la raccontiamo nella fotogallery…

– Massimo Mattioli

http://www.arts-museum.ru/

 

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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