Museion di Bolzano. Le mostre della stagione 2016/2017 e un premio per giovani artisti

Ci sarà un’anticipazione il 30 settembre con l’artista tedesca Judith Hopf (in mostra fino all’8 gennaio), ma il vero avvio della nuova stagione espositiva del Museion sarà ufficialmente il 25 novembre, in occasione della tradizionale Lunga Notte dei Musei di Bolzano, durante la quale nove musei della città accoglieranno il pubblico con eventi vari. Quella […]

Ci sarà un’anticipazione il 30 settembre con l’artista tedesca Judith Hopf (in mostra fino all’8 gennaio), ma il vero avvio della nuova stagione espositiva del Museion sarà ufficialmente il 25 novembre, in occasione della tradizionale Lunga Notte dei Musei di Bolzano, durante la quale nove musei della città accoglieranno il pubblico con eventi vari. Quella sera s’inaugureranno La forza della fotografia (per protrarsi fino al 17 settembre), con cento opere dalla collezione Museion legate al tema del corpo, dell’identità e della condivisione del privato, e soprattutto la mostra (fino al 12 marzo) degli artisti finalisti della prima edizione del Premio MuseionVerena Dengler, Sonia Kacem, Invernomuto e Julia Frank – selezionati da una giuria internazionale, dopo il vaglio di diverse candidature proposte dai direttori dei Musei italiani associati AMACI, dai direttori di undici istituzioni svizzere e di nove istituzioni austriache, nonché da ar/ge kunst Kunstverein di Bolzano, da Merano Arte e dallo stesso Museion. La programmazione proseguirà il 27 gennaio con la personale di Lily Reynaud Dewar – Teeth, Gums, Machines, Future, Society per concludersi con Peter Friedl (27 maggio-27 agosto). Abbiamo parlato con direttore del museo, Letizia Ragaglia, di aspettative e progettualità della stagione che va a cominciare. Partendo da un riflessione su quella precedente.

C’è qualcosa nella programmazione dello scorso anno che ha deluso le sue aspettative o al contrario l’ha invece sorpresa?
Nessuna delusione, anzi: il doppio progetto espositivo di Francesco Vezzoli (quello sulla collezione del museo, curato dall’artista è ancora in corso fino al 6 novembre N.d.R.) è stato un vero trionfo e il successo ha superato ogni aspettativa. Guardando anche al pubblico locale, l’artista è riuscito a fare breccia nel cuore dei bolzanini, che l’hanno seguito con grande interesse e passione.

Su quale aspetto crede che il suo museo debba migliorarsi?
Punterei a un maggiore coinvolgimento del turismo, intendo quello non strettamente interessato all’arte e alla cultura – per mancanza di risorse non siamo ancora riusciti a fare investimenti significativi su questo target.

Lili Reynaud Dewar, Performance Teeth, Gums, Machines, Future, Society, 2016, Memphis courtesy of the artist

Lili Reynaud Dewar, Performance Teeth, Gums, Machines, Future, Society, 2016, Memphis courtesy of the artist

Qual è l’identità della programmazione di quest’anno: su cosa puntate?
L’attenzione è rivolta ai giovani, come testimonia la partecipazione al progetto europeo “Museum as Toolbox”, che avrà un suo momento espositivo dal 9 marzo prossimo. Continua poi l’attenzione alle figure femminili significative: con “Up”, la prima personale in un museo italiano dell’artista tedesca Judith Hopf, mentre il 2017 si apre con Lili Reynaud Dewar.

In che proporzione le vostre mostre sono interamente prodotte dal museo, coprodotte con altre istituzioni o acquisite da soggetti esterni?
Abbiamo almeno una co-produzione all’anno, e anche per il 2017 questa tendenza è confermata: la mostra di Lili Reynaud Dewar è in collaborazione con il Kunstverein in Hamburg, mentre per la mostra di Peter Friedl avremo come partner il Kunstmuseum di Lipsia.

A quanto ammonta il budget dedicato alla programmazione delle mostre di quest’anno? Con quale variazione rispetto agli anni precedenti?
In base alle previsioni attuali il budget mostre per l’anno prossimo ammonta a circa 460mila euro – ed è quindi nella media degli ultimi anni. Risulta inferiore rispetto a quello per l’anno corrente, che grazie ad un contributo straordinario, ha superato, in via eccezionale, i 500mila euro.

– Claudia Giraud

http://www.museion.it/

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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