Poesia e musica nei borghi dell’Appennino: torna L’importanza di essere piccoli

Ode ai piccoli eventi, come la rassegna organizzata dall'associazione SassiScritti, tra la Toscana, gli Appennini e l'Emilia. Musicisti, cantautori e poeti s'incontrano tra borghi in pietra e castelli in rovina

Tutti i giorni esco e cerco l’Altro sempre”: Azzurra D’Agostino e Daria Balducelli, responsabili dell’associazione SassiScritti, citano il poeta tedesco Friedrich Hölderlin per introdurre la sesta edizione della rassegna di poesia e musica nei borghi dell’Appennino L’importanza di essere piccoli.
La manifestazione si propone come coronamento estivo di una serie di attività che l’associazione intesse durante l’anno (tra esse vale ricordare almeno InRitiro, un calendario di laboratori in residenza con scrittori, attori, illustratori e musicisti): il filo rosso che lega tutte le proposte è l’attenzione e la cura dei luoghi “marginali”, intesi “non solo come periferie, ma come condizioni esistenziali fragili e minoritarie, quindi potenzialmente cariche di una bellezza eversiva e innovatrice”.

UN ITINERARIO TRA TOSCANA ED EMILIA
Dal 2 al 6 agosto i cantautori Gnut, Iacampo, Motta, têtes de bois e Erica Mou si incontreranno per la prima volta con i poeti Nadia Augustoni, Giusi Quarenghi, Matteo Pelliti e Alessandra Racca. Poesia e musica arriveranno e si intrecceranno a Tresana, Castelluccio di Porretta Terme (in provincia di Bologna), tra le case costruite con le pietre locali che sbucano dal bosco di castagni; tra le rovine del Castello di Sambuca Pistoiese o nel borgo di Castagno di Piteccio che incontra la linea transappenninica della Porrettana; presso l’antico borgo La Scola, a Grizzana Morandi, per approdare – infine – sui prati del circolo culturale ippico Scaialbengo a Castel di Casio.

Giovanni Nadiani (1954-2016)

Giovanni Nadiani (1954-2016)

LA DEDICA AD UNO SCRITTORE SCOMPARSO
L’edizione 2016 del L’importanza di essere piccoli è dedicata a Giovanni Nadiani, linguista, poeta, editore e docente universitario romagnolo scomparso pochi giorni fa, che avrebbe dovuto essere il protagonista di una delle serate in arrivo e che così scriveva: “(…) forse è stato proprio per questo / che il nostro stomaco ha ribaltato il destino / ci ha condannato ad amare / ciò che facciamo giorno per giorno / per trovare l’equazione alla soluzione / di non essere mai sazi di provare / ad incontrare gli altri nell’imparare / e con gli altri / (per noi – vecchi – ormai un altro mondo) / condividere in ogni istante quelle briciole di bello / che ci rende uomini insieme”.

-Michele Pascarella

https://sassiscritti.wordpress.com/

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Michele Pascarella

Michele Pascarella

Dal 1992 si occupa di teatro contemporaneo e tecniche di narrazione sotto la guida di noti maestri ravennati. Dal 2010 è studioso di arti performative, interessandosi in particolare delle rivoluzioni del Novecento e delle contaminazioni fra le diverse pratiche artistiche.

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