Gran Bretagna depressa in vista della Brexit? Il fatturato culturale cresce di un terzo in 5 anni

Le attività culturali in crescita esponenziale, più di turismo e sport. Trend positivo anche per le esportazioni nel settore culturale, da 27,6 miliardi di sterline nel 2013 a 31 miliardi nel 2014

Come vanno le cose nella Gran Bretagna post Brexit? Difficile dirlo, e anche inutile, oggi: i riflessi della storica scelta referendaria di uscita dall’UE, ancora peraltro tutta da definire quanto a tempi e modi, andranno valutati sul medio, e forse anche sul lungo termine. Per ora ci si può limitare ad osservare il clima che regna oltremanica, che può comunque aiutare a comprendere l’umore con il quale si affronta l’epocale sterzata. Ed in questo, anche se nulla risulta ovviamente risolutivo, tutto può essere di aiuto: anche il fatto che la Gran Bretagna chiude le appena terminate Olimpiadi di Rio con un inedito secondo posto nel medagliere, sopravanzando colossi come Cina e Russia, una cosa che non ha precedenti.

SPORT IN CALO (-1,5%)
E in materia culturale? Le ultime analisi disponibili pubblicate da The Stage – lo ripetiamo, riferite al 2015, quindi non utili a testimoniare reazioni al recentissimo referendum – parlano di attività culturali in senso lato, dal teatro alle arti visive, che contribuiscono per 27 miliardi di sterline all’economia del Regno Unito, in crescita di un terzo rispetto a cinque anni fa; il settore incide ora per l’1,6% sull’economia del Paese. Una cresciuta del 15% solo tra il 2014 e il 2015, la più rapida di qualsiasi altro settore monitorato dal Department for Culture, Media and Sport, molto più del turismo (+3,3%), mentre lo sport è addirittura in calo (-1,5%). Anche le esportazioni internazionali nel settore culturale segnano un trend positivo, passando da 27,6 miliardi di sterline nel 2013 a 31 miliardi nel 2014, pari al 2,5% del totale delle esportazioni del Regno Unito.

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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