Una caccia al tesoro tra le vestigia della Roma antica e moderna. La performance di Nico Vascellari per Par tibi, Roma, nihil

Una performance online e offline, concepita come una caccia al tesoro. Tutte le immagini dell'azione in divenire di Nico Vascellari tra Instagram e il Foro Romano. E chi trova le sue tracce si aggiudica un’opera...

Il contesto è quello di Par tibi, Roma, nihil, progetto che ha portato a partire dallo scorso aprile sei mesi di mostre, eventi e azioni di arte contemporanea nei luoghi più affascinanti della Capitale, come le Arcate Severiane, il Colosseo, la Crypta Balbi, la Domus augustana, Palazzo Altemps, lo Stadio di Domiziano, le Terme di Diocleziano (Aula Ottagona e Aula X), la Terrazza della Domus Severiana, Villa Borghese, Villa Farnesina, Villa Medici. Promosso da una fitta rete di attori romani e internazionali come la Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’area centrale archeologica di Roma, Fondazione Romaeuropa, Nomas Foundation, Electa, il progetto prevede fino al 18 settembre una curiosa performance interattiva di Nico Vascellari, online e offline, ancora in svolgimento. Quotidianamente, infatti, l’artista originario del Veneto sta estrapolando – con buona pace delle Soprintendenze, data la natura effimera dell’intervento, un oggetto dal Foro Romano, per poi ricollocarlo in un luogo specifico della città di Roma.

Una delle immagini proposte quotidianamente da Nico Vascellari per la caccia al tesoro nell'ambito di Par Tibi, Roma, Nihil

Una delle immagini proposte quotidianamente da Nico Vascellari per la caccia al tesoro nell’ambito di Par Tibi, Roma, Nihil

UNA CACCIA AL TESORO PER UN’OPERA D’ARTE
Concepisco, spiega Vascellari nel suo statement, gli spazi della mostra come un punto di partenza per creare un tragitto con il quale percorrerò Roma durante tutto il periodo della mostra, giorno dopo giorno.
Il pubblico, attraverso le pagine social (Facebook e Instagram) dell’artista viene invitato ad una sorta di caccia al tesoro “Alla ricerca di questo qualcosa” dice l’artista “potrebbe essere un filo d’erba o un insetto morto o un pezzo di carta, ma anche del luogo nel quale è stato nascosto”.
C’è tempo fino a mezzanotte per trovarlo (l’annuncio invece viene fatto a mezzogiorno). “L’oggetto” spiega ancora Vascellari “verrà autenticato come mia opera che diverrà di proprietà di chi l’ha trovato. Il progetto è pensato per estendere a tutta la città il luogo e il tempo della mostra e rinnovarne continuamente attenzione e presupposti.” Fino ad oggi Vascellari ha disseminato i suoi detriti o memorabilia all’interno della Centrale Montemartini, presso la lapide di Keates al Cimitero Acattolico, al Monumento all’Umile Eroe, al Museo Macro, tra le gambe di un pagliaccio di Ugo Rondinone (l’artista svizzero è in mostra in questi giorni a Roma), nella Cripta dei Cappuccini nella cappella dedicata alla Principessa Barberini, ai piedi del Monumento di Garibaldi e così via. Le immagini dei “ritrovamenti” nella nostra fotogallery.

Santa Nastro

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Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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