Sardegna, a Piazza Faber inaugura l’installazione di Alvisi Kirimoto + Partners con Renzo Piano

In ricordo di Fabrizio De André a Tempio Pausania, in Gallura, il cielo si colora di leggere vele in tela in Piazza Faber. Per l’occasione, nell’edificio dell’ex-mercato, Studio Azzurro presenterà la videoinstallazione “I Tarocchi”

Verrà inaugurato giovedì 21 luglio con una celebrazione e una festa in piazza che vedrà la partecipazione di Dori Ghezzi e degli architetti Massimo Alvisi, Junko Kirimoto e Renzo Piano l’installazione messa a punto per Piazza Faber, a Tempio Pausania.
Affidato dall’Unione dei Comuni Alta Gallura, al duo Alvisi Kirimoto – studio attivo in formazione congiunta dal 2002, dopo un decennio di collaborazione con Massimiliano Fuksas, Oscar Niemeyer e con lo stesso Senatore a vita – l’intervento ha previsto la realizzazione di una serie di 12 elementi sospesi e intende porsi come omaggio all’appassionato legame che univa il cantautore genovese alla Sardegna.

ALVISIKIRIMOTO PIAZZA FABER photo Luigi Filetici

ALVISIKIRIMOTO PIAZZA FABER photo Luigi Filetici

12 TRIANGOLI COME VELE
Concepito a partire dall’idea di una sorta di “ragnatela” evocata Piano – cui è stata affidata la supervisione artistica – il progetto si inserisce in modo lieve nel contesto urbano – circa 375 i metri quadrati di superficie della piazza – costituito da un tessuto architettonico in prevalenza risalente al Settecento, con edifici con blocchi di granito a faccia vista. Ancorati ad una maglia di funi d’acciaio composta da 19 fili spiroidali e fissati alle pareti in granito delle strutture circostanti, i 12 triangoli di tessuto presentano dimensioni eterogenee e possono essere aperti o avvolti attorno a rulli motorizzati, con modalità analoghe a quelle delle vele da nautica. Alla movimentazione, gestibile singolarmente o per gruppi, sono associati anche  un anemometro e un igrometro che consentiranno la chiusura automatica nei casi di vento o pioggia eccessivi.

UN PROGETTO, VARIE CONFIGURAZIONI
Nella configurazione di apertura, dunque con tutte le tele distese, le stesse assicurano la formazione di ampie zone d’ombra sulla piazza, oppure possono essere impiegate come supporto direttamente per la proiezione di immagini e parole, secondo specifiche iniziative future. Una volta chiuse, le cosiddette “12 matite colorate” – denominazione che intende ricordare la passione di Fabrizio De André per i pastelli Faber-Castell, cui gli amici dell’artista attinsero per quello che sarebbe diventato un suo popolare soprannome – emergono nella loro condizione di sospensione e quasi di attesa, assieme alla struttura portante.

ALVISIKIRIMOTO PIAZZA FABER photo Luigi Filetici

ALVISIKIRIMOTO PIAZZA FABER photo Luigi Filetici

GUARDARE AL DI SOPRA DELLA PIAZZA
“Questo intervento, con la sua leggerezza e la sua prorompente vitalità – ha dichiarato a riguardo l’architetto Massimo Alvisi – ci ha permesso di confrontarci nuovamente con i piccoli centri urbani. Partendo dall’idea di Renzo Piano di ‘catturare i raggi di luce e i suoi colori’ abbiamo spostato il punto di azione in alto, al di sopra della piazza, costringendo chi passa a guardare oltre i tetti, a confrontarsi con il grigio degli edifici e il colore del cielo, annullando i margini spigolosi dell’area.”

– Valentina Silvestrini

www.alvisikirimoto.it
www.rpbw.com

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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