Scenario contemporaneo a Bologna: la IX edizione del Festival perAspera

Tra multimedialità, realtà aumentata, interazione con lo spettatore e pura corporeità al via la nona edizione del Festival perAspera. A Bologna e dintorni

Dal 16 giugno al 6 luglio, iniziando da Bologna e proseguendo in quattro luoghi della Città Metropolitana (Castel Maggiore, Budrio, Grizzana Morandi e Casalecchio di Reno), prende corpo la nona edizione del Festival perAspera. Anteprime, prime nazionali, studi e lavori site specific di performance, danza, teatro, musica e installazioni: è denso il calendario di questa tenace compagine emiliana. Alcuni suggerimenti. CiRCA69, nome d’arte del britannico Simon Wilkinson, propone due progetti per uno spettatore alla volta: The Cube, performance multisensoriale basata sulla realtà virtuale che utilizza la tecnologia dell’Oculus Rift, e l’installazione H0₩ Can I €A$€ ¥0ur Mind ₩Ith0ut L¥Ing. Le date bolognesi rappresentano l’unica tappa italiana del tour che vede l’artista britannico spostarsi da Montreal a Città del Messico, passando per la Turchia: “La performance e l’installazione sono indipendenti nella fruizione eppure collegate: entrambe si basano sulla medesima storia, accaduta in Idaho nel 1959: la misteriosa sparizione di otto studenti di un college, di cui sono state ritrovate solo alcune lettere”.

Lara Russo, Papelao

Lara Russo, Papelao

DANZA E PERFORMANCE: IN SCENA IL CORPO ESPRESSIVO
Nicoletta Cabassi mette in scena Like a stray dog, solo in cui la coreografa e danzatrice “indaga sulla condizione dell’essere o del sentirsi ‘randagi’, senza appartenenza”, mentre Fucsia – studio di Annaki (Anna Marocco) si propone come “un dispositivo coreografico di indagine identitaria dove i corpi si affermano e negano, migrano e trans-mutano, generano e de-generano continuamente senza cristallizzarsi mai in una configurazione definita e definitiva”. I corpi sono posti in scena come in un match di tennis da Ennio Ruffolo in Match/Point: “Ogni set ha un suo tempo definito, ogni palla un preciso luogo performativo. Per ogni performer ‘l’altro’ è avversario al di là della rete e compagno di doppio, in una finale giocata al meglio delle cinque partite”. Fabrizio Saiu in Métron#1afferra, sposta, lancia, lascia andare, perde, tiene e piega, in un rapporto gestuale-sonoro incentrato sullo studio del concerto quale matrice fondamentale dell’azione musicale”, mentre la coreografa Lara Russo con Papelao propone “una struttura intima di movimento, che viene dapprima protetta con ammassi di cartone e poi decostruita dal danzatore brasiliano Lucas Delfino”. Infine: Fedra Boscaro presenta una versione site specific di Per un Novissimo Bestiario, stratificato work in progress che indaga esseri immaginari, emblematici della contemporaneità.

– Michele Pascarella

http://www.perasperafestival.org/

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Michele Pascarella

Michele Pascarella

Dal 1992 si occupa di teatro contemporaneo e tecniche di narrazione sotto la guida di noti maestri ravennati. Dal 2010 è studioso di arti performative, interessandosi in particolare delle rivoluzioni del Novecento e delle contaminazioni fra le diverse pratiche artistiche.

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