Olga Micińska. Un omaggio alle cose

Galleria Starter, Varsavia – fino al 6 giugno 2016. Qual è la differenza tra oggetti e cose? La giovane scultrice polacca Olga Micińska prova a spiegarlo, facendo buon uso delle teorie di Husserl e Bodei. Una mostra ben pensata, che sonda i limiti del linguaggio umano e dei nostri processi di interpretazione.

Una mostra sugli oggetti. Anzi no, una mostra sulle cose. Per chiarire la differenza, e agevolare la comprensione della mostra, vengono in aiuto le osservazioni di Remo Bodei, il filosofo italiano che come pochi ha saputo circoscrivere nel corso delle sue ricerche il confine sottilissimo e lampante tra questi due concetti: se gli oggetti si definiscono infatti come ciò che si “contrappone al soggetto” rendendosi disponibili alla sua possessione e manipolazione, le cose rappresentano ciò verso cui si ripone un investimento affettivo e intellettuale. Depositi di emozioni, queste ultime si pongono, dunque, su un piano più alto e universale: esse rappresentano nodi di relazioni tra le vite delle persone, anelli di continuità tra le generazioni, punti di raccordo tra esperienze individuali e collettive.

Olga Micińska – to pragma – veduta della mostra presso la Galleria Starter, Varsavia 2016 – photo Przemysław Nieciecki:PION

Olga Micińska – to pragma – veduta della mostra presso la Galleria Starter, Varsavia 2016 – photo Przemysław Nieciecki:PION

Sulla base di queste premesse, la mostra di Olga Micińska (Lódź, 1987) presso la galleria Starter di Varsavia si dimostra come un personalissimo laboratorio, dove la giovane artista polacca sperimenta con materiali e forme.
La prima parte della mostra è occupata da “cose”, appunto, senza una precisa e definibile collocazione. Sono piuttosto giochi scultorei, risultati astratti, spesso non conclusi (mostrati a metà del loro processo creativo) e aperti a ogni possibile esplorazione da parte dell’osservatore. Una pedana posta al centro della sala propone, come una sorta di inventario, un insieme di sculture di piccole e medie dimensioni realizzate quasi sempre con materiali poveri: di fronte ad esse il visitatore è chiamato a interrogarsi sulla loro origine, grattando la superficie delle apparenze, e tuttavia rivelando una sorta di impotenza da parte del linguaggio umano nel descrivere ciò che, pur palesandosi fisicamente davanti a noi, spesso ci resta ignoto.

Olga Micińska – to pragma – veduta della mostra presso la Galleria Starter, Varsavia 2016 – photo Przemysław Nieciecki:PION

Olga Micińska – to pragma – veduta della mostra presso la Galleria Starter, Varsavia 2016 – photo Przemysław Nieciecki:PION

Nella seconda sala della galleria queste forme anonime e inerti si animano, invece, di una valenza simbolica più definita, capace di riscattarne l’essenza agli occhi dell’osservatore. In questo caso l’aspetto metaforico delle singole sculture, più evidente, le spinge verso i territori del reale, quelli leggibili e conosciuti dal visitatore. Il linguaggio si aggrappa, finalmente, ad un appiglio simbolico, sottilissimo, eppure sufficiente a trasportare l’opera in un campo di lettura definito, conosciuto, e dunque consolatorio. Qui, non sono più i materiali stessi a definire questi elementi, ma le connotazioni semantiche e culturali a cui queste sculture sembrano (più o meno esplicitamente) richiamare: una bandiera, una sorta di lancia primitiva, una struttura a forma di cristallo. Le metafore vengono in aiuto, spianando la strada all’intelletto, libero di percorrere finalmente il sentiero dell’analisi interpretativa.

Alex Urso

Varsavia // fino al 6 giugno 2016
Olga Micińska – To Pragma
STARTER GALLERY
ul. Andersa 13
+48 (0)509 935632
www.starter.org.pl

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Alex Urso

Alex Urso

Artista e curatore. Diplomato in Pittura (Accademia di Belle Arti di Brera). Laureato in Lettere Moderne (Università di Macerata, Università di Bologna). Corsi di perfezionamento in Arts and Heritage Management (Università Bocconi) e Arts and Culture Strategy (Università della Pennsylvania).…

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