I vandali all’attacco del Colosseo Quadrato di Roma? Foglia di fico: i problemi ci sono da mesi. Arrivano 300mila euro da Fendi

Gli atti di vandalismo denunciati in questi giorni sono finiti su tutti i media nazionali: ma in realtà nessuno ha evidenziato che i danni a qualche gradino – deprecabilissimi, ma non particolarmente irreparabili – finiscono per squarciare il velo sui problemi che la scalinata del Colosseo Quadrato accusa da anni. Spenti i riflettori del debutto come nuovo headquarter […]

Gli atti di vandalismo denunciati in questi giorni sono finiti su tutti i media nazionali: ma in realtà nessuno ha evidenziato che i danni a qualche gradino – deprecabilissimi, ma non particolarmente irreparabili – finiscono per squarciare il velo sui problemi che la scalinata del Colosseo Quadrato accusa da anni. Spenti i riflettori del debutto come nuovo headquarter di Fendi, operazione che intende restituire allo storico edificio anche una funzione pubblica come spazio espositivo aperto alla cittadinanza, il Palazzo della Civiltà Italiana all’Eur è entrato nel mirino dei vandali: qualcuno ha prima spaccato i cigli di alcuni gradini e poi lanciato i pezzi di travertino contro la struttura storica.
Ma pochi metri più in là la scalinata – come si vede dalla foto qui sopra – sta sprofondando da anni a causa di un cedimento strutturale ben più grave, cosa di cui nessuno pare essersi preoccupato. In realtà, il gruppo Fendi fino ad oggi si era accasato al Colosseo Quadrato facendo un grande affare, restaurando gli spazi e rendendo fruibile il piano terra, ma lasciando il resto, comprese le scalinate che fanno parte integrante del complesso, in sostanziale abbandono: Eur Spa, insomma, non aveva a quanto pare ritenuto opportuno chiedere al nuovo inquilino francese (Fendi è di proprietà del Gruppo Arnault), accolto con un grande sconto, di prendersi cura di tutto – tutto! – il complesso monumentale progettato per la mai tenutasi Expò del 1942. E così Fendi si è potuta installare nell’edificio senza neppure doversi preoccupare di accendere la videosorveglianza a tutela dei dintorni. Fino ad oggi? Sì, visto che – grazie alla visibilità mediatica dovuta alle ultime vicende – il brand Fendi si è reso ora disponibile a intervenire con 300mila euro per il recupero dell’intera gradinata. Denaro che doveva servire a prevenire, non a curare, il vandalismo.

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Redazione

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