Muta Imago | Hermes Ensemble

Muta Imago | Hermes Ensemble Hyperion, di Bruno Maderna 1 – 2 Dicembre Teatro Vascello, Roma Uno dei più potenti ed enigmatici pezzi del teatro musicale italiano del secondo Novecento, Hyperion di Bruno Maderna, torna sulle scene l’1 e il 2 Dicembre al Teatro Vascello per Romaeuropa Festival, grazie all’allestimento della compagnia di teatro contemporaneo […]

Muta Imago | Hermes Ensemble
Hyperion, di Bruno Maderna
1 – 2 Dicembre
Teatro Vascello, Roma

Uno dei più potenti ed enigmatici pezzi del teatro musicale italiano del secondo Novecento, Hyperion di Bruno Maderna, torna sulle scene l’1 e il 2 Dicembre al Teatro Vascello per Romaeuropa Festival, grazie all’allestimento della compagnia di teatro contemporaneo Muta Imago, che si confronta con un capolavoro musicale.
Compositore, direttore d’orchestra, sperimentatore inesausto, Maderna spesso ripeteva: “Il celebre ‘io non cerco trovo’ di Picasso è incompleto se non si attribuisca a quel ‘trovo’ il significato di ‘creo’“. Ed è proprio nell’idea di creazione continua che nasce e si sviluppa il suo Hyperion, basato sul romanzo epistolare di Friedrich Hölderlin Iperione o L’eremita in Grecia. Quella di Maderna è un’opera aperta, basata in origine su otto scene che, tuttavia, gli interpreti sono tenuti a smontare e rimontare, creando ogni volta un nuovo Hyperion. Dopo la prima alla Biennale di Venezia, il compositore continuò a lavorarci presentando altri due allestimenti scenici nel 1968, nonché quattro versioni da concerto e due suite: tra aggiunte e tagli, ogni versione differisce dall’altra in maniera radicale.
Perché è qui la magia di questa lirica in forma di spettacolo: allora, quale Hyperion portare in scena?

Muta Imago parte proprio dall’idea di apertura per azzardare il suo Hyperion di Maderna, come prima di loro hanno fatto altri interpreti: ricordiamo il caso della celeberrima versione di Klaus Michael Grüber, vista nell’edizione del 1992 di Romaeuropa. “Qual è il posto dell’uomo nel mondo? Questa è la domanda principale posta da questo lavoro“, spiegano la regista Claudia Sorace e il drammaturgo Riccardo Fazi di Muta Imago, sensibili alla dimensione esistenziale di Hyperion, ai richiami della natura che si contrappone alla disumanizzazione e alla solitudine del protagonista. Nuova sarà anche la veste musicale dove, oltre al flauto, alla voce di soprano e all’elettronica dal vivo, per la parte dell’orchestra ci saranno delle registrazioni dirette dallo stesso Maderna in varie occasioni, a ricordarci come il compositore continuasse a lavorare sulla sua musica con spirito creativo.

http://romaeuropa.net/festival-2015/hyperion-di-bruno-maderna

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Redazione

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