Russia on the Road. A Roma

Palazzo delle Esposizioni, Roma – fino al 15 dicembre 2015. Sessanta opere offrono uno sguardo organico sull'immaginario del viaggio ai tempi dell'Urss. Tra oleografia e genuini slanci d’avventura.

IL FASCINO DEL NAÏF
E la vita è proprio bella, e si vive proprio bene”. I versi di Vladimir Majakovskij, tratti dal suo Poema di ottobre, ricorrono in una tela di Aleksandr Deyneka a indicare l’aspirazione dell’immagine (una scena idillica di viaggio su un treno lanciato nella primavera russa), ma si attagliano perfettamente a cartiglio dell’ottimismo oleografico proprio dell’intera mostra in corso al Palaexpo di Roma.
Organizzata dall’Istituto dell’Arte Realista Russa di Mosca, la mostra Russia on the Road presenta una sessantina di dipinti incentrati sul tema del viaggio – e più ampiamente della conquista degli spazi, terrestri e planetari – così come trattato da pittori operanti in Unione Sovietica tra il 1920 e il 1990. Si tratta di una collezione di Realismo socialista davvero notevole, la cui visita, proprio per le forzature e l’artificialità immediatamente distinguibili nelle opere da un occhio critico contemporaneo, risulta assai piacevole – un po’ come quando capita di sfogliare vecchi albi illustrati, e si rimpiange vagamente l’ingenuità di chi possa aver creduto che il mondo fosse proprio come quello rappresentato.

ADAMO ED EVA CAMIONISTI
Tra ritratti di eroici cosmonauti, monumentali vedute di porti e stazioni di lancio, celebrazioni ferrotramviarie e impressioni pionieristiche da terre di frontiera, la mostra raccoglie opere di valore pittorico anche molto diverso, ma trasmettendo il senso compiuto di un’epoca: ciò che decreta una valenza storiografico-antropologica, ancor prima che artistica, dell’operazione.
Capita dunque di sogghignare davanti a una sfilza di tele dove i richiami cromatici a lezioni passatiste (sul genere Scuola di Barbizon) si mescolano a soggetti da Neorealismo italiano echeggiati oltrecortina per precipitare in uno stile pompier socialista (menzione d’onore, in simile sezione, a La creazione del mondo di Jury Pimerov, con Adamo ed Eva ritratti davanti a un camion), ma è difficile non provare un trasalimento d’avventura di fronte ad alcune riuscite celebrazioni del matrimonio tra coraggio degli uomini e tecnica delle macchine all’insegna del viaggio (vedi per esempio In aria, del già menzionato Deyneka, o In viaggio, di Georgij Nisskij).

Andrej Plotnov, Arrivederci terrestri, 1979 - olio su tela, cm 80,5x100,5

Andrej Plotnov, Arrivederci terrestri, 1979 – olio su tela, cm 80,5×100,5

METAFISICA E PROPAGANDA
Ancora, vale richiamare la peculiare freddezza metafisica di alcune opere in mostra: di fatto, opere come il trittico Il mattino di Andrey Volkov o MKAD di Semyon Faibisovich inducono a riflettere su quanto sottili e difficili possano essere le vie dell’arte – e a maggior ragione degli artisti – per definire appieno il valore della propria autonomia in contesti totalitari.
Da segnalare pure, infine, i saggi in catalogo, in particolare quello di Matteo Lafranconi, per il contributo critico che apportano alla considerazione di un episodio della storia dell’arte che sarebbe peccato liquidare in termini di mera propaganda.

Luca Arnaudo

Roma // fino al 15 dicembre 2015
Russia on the Road (1920-1990)
a cura di Nadezhda Stepanova e Matteo Lafranconi

PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI
Via Nazionale 194

06 39967500
[email protected]
www.palazzoesposizioni.it

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/48772/russia-on-the-road-1920-1990/

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Luca Arnaudo

Luca Arnaudo

Luca Arnaudo è nato a Cuneo nel 1974, vive a Roma. Ha curato mostre presso istituzioni pubbliche e gallerie private, in Italia e all'estero; da critico d'arte è molto fedele ad Artribune, da scrittore frequenta forme risolutamente poco commerciali, come…

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