Seurat, van Gogh, Mondrian. A Verona

Palazzo della Gran Guardia, Verona – fino al 28 marzo 2016. Da Seurat a Signac, passando per van Gogh e Mondrian. I protagonisti del Post-Impressionismo europeo raggiungono la città scaligera grazie a una settantina di capolavori provenienti dalla collezione del Kröller Müller Museum di Otterlo.

POST-IMPRESSIONISMO, UN’ARTE FIN DE SIÈCLE
Una pittura che va oltre la mera impressione visiva, una tavolozza che attinge da tutte le sfumature cromatiche offerte dalla natura, alla ricerca della solidità dell’immagine attraverso i suoi contorni.
Verona celebra gli sviluppi dell’arte fin de siècle, pochi anni dopo la rivoluzione impressionista. Sono gli ultimi scorci dell’Ottocento, l’epoca in cui la macchina fotografica e la riproduzione in serie portarono la pittura alla ricerca di un nuovo linguaggio soggettivo, che sarebbe sfociato nelle Avanguardie storiche.

POINTILLISME E DINTORNI
A inaugurare il percorso espositivo – a cura di Liz Kreijn e Stefano Zuffi – le tele di Georges Seurat. Affascinato dalle teorie sui colori complementari del chimico Chevreul, l’artista mise a punto la tecnica del pointillisme, ben testimoniata da opere come Domenica a Port-en-Bessin (1888), dove le acque dei fiumi, le imbarcazioni riflesse sul filo dell’acqua e le architetture sullo sfondo si smaterializzano, dando spazio a miliardi di puntini frutto della giustapposizione cromatica.
Dopo la prematura scomparsa di Seurat, fu Paul Signac a continuare le ricerche pittoriche del collega, con le famose tele dai fitti tasselli di pigmenti puri. La sala da pranzo (1886-87) accompagna l’osservatore all’interno della quotidianità di una famiglia francese, coinvolgendolo in uno scorcio di vita vissuta, sapientemente eternata sulla tela.
Mentre in Luglio, prima di mezzogiorno – del belga Théo Van Rysselberghe – la tecnica puntinista è risolta con precisione quasi “chirurgica”, lo Studio per Le Ranelagh: Parco con figure (1899 ca.) di Henri-Edmond Cross presenta uno scenario paesaggistico dal tocco più nervoso.

Vincent van Gogh, Il seminatore, 1888 - Kröller Müller Museum, Otterlo

Vincent van Gogh, Il seminatore, 1888 – Kröller Müller Museum, Otterlo

DAL COLORE ALL’ASTRATTISMO
I colori cupi del Cristo in croce (1891-92) del simbolista Johan Thorn Prikker contrastano con la vivace cromia delle otto tele di Vincent van Gogh, tra le quali la luminosa Fasci di grano e luna che sorge (1889). Lasciati alle spalle i paesaggi contadini, le opere dei divisionisti Georges Lemmen e Maximilien Luce raccontano invece le realtà cittadine, dominate ancora una volta da un acceso pointillisme cromatico.
A concludere l’esposizione è il maestro dell’Astrattismo Piet Mondrian il quale, partendo da una completa consapevolezza della tecnica divisionista applicata in opere del periodo giovanile, percorse la strada della smaterializzazione totale delle forme della natura dando origine alle numerose Composizioni. Una gamma di segmenti orizzontali e verticali, frutto di un linguaggio ridotto all’essenziale.

Eva Coletto

Verona // fino al 28 marzo 2016
Seurat, Van Gogh, Mondrian. Il Post-impressionismo in Europa
a cura di Liz Kreijn e Stefano Zuffi
Catalogo 24 Ore Cultura
PALAZZO DELLA GRAN GUARDIA
Piazza Bra 1
045 8538186
www.ilpostimpressionismoineuropa.it

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/47247/seurat-van-gogh-mondrian/

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Eva Coletto

Eva Coletto

Eva Coletto, ventitré anni. Laureata in Beni Culturali all’Università Ca’ Foscari di Venezia, lavora per Class Tv a Milano, occupandosi di Art Tv, programma dedicato alle mostre e agli eventi culturali nazionali. Sta inoltre portando a termine la laurea specialistica,…

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