Immagini in anteprima della personale di Liu Xiaofang, terza mostra dello spazio romano VisionArea. Il promotore Matteo Basilè ci parla già di progetti futuri

“Ho pensato ad un luogo come VisionArea Art Space per molto tempo nei miei viaggi tra oriente e occidente”. Ne avevamo parlato in occasione dell’inaugurazione, nel maggio scorso: ora Visionarea, “spazio dedicato all’immaginazione, allo sconfinamento creativo, all’elaborazione e la sperimentale nell’ambito delle arti visive” promosso a Roma dall’artista Matteo Basilè e dall’Associazione Amici dell’Auditorium Conciliazione, […]

Ho pensato ad un luogo come VisionArea Art Space per molto tempo nei miei viaggi tra oriente e occidente”. Ne avevamo parlato in occasione dell’inaugurazione, nel maggio scorso: ora Visionarea, “spazio dedicato all’immaginazione, allo sconfinamento creativo, all’elaborazione e la sperimentale nell’ambito delle arti visive” promosso a Roma dall’artista Matteo Basilè e dall’Associazione Amici dell’Auditorium Conciliazione, con il supporto è quello della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo presieduta da Emmanuele Emanuele, gira la boa del terzo appuntamento espositivo, e allora vogliamo verificare quali sono i primissimi bilanci, e quali le prospettive. “Ho immaginato che in una città come Roma mancasse completamente un contenitore che potesse far vivere nello stesso luogo arte, musica [buon cibo e buoni cocktail, anche nel locale cui visionarea si affianca, Chorus, N.d.r.] e cucina ad alti livelli e che potesse essere l’embrione di qualcosa di molto più grande domani”, spiega ancora Basilè. “Il mio compito di direttore artistico è di raccogliere ed invitare artisti visionari da tutto il mondo in questo luogo storico a poche centinaia di metri dalla Basilica di San Pietro. Artisti che sicuramente hanno in comune molto con la mia ricerca artistica e con la mia visione, ma dall’altra parte artisti che non hanno mai avuto la possibilità di essere esposti a Roma”.

IL PRIMO PASSO PER CREARE UN CONTEMPORARY ART MUSEUM DIFFUSO
Fra questi c’è la cinese Liu Xiaofang, protagonista della mostra fotografica di curata da Alessandro Demma che si propone come terzo evento portatore di tutti gli elementi annunciati, incentrata sui concetti di memoria, di tempo e spazio, sul rapporto tra sogno e realtà, sulle analisi e le riflessioni sull’essere umano e la sua esistenza. La mostra si inaugura martedì 1 dicembre: nella gallery ne potete vedere alcune immagini in anteprima. Ma il futuro di questo dinamico spazio? “VisionArea è solo all’inizio e spero che possa presto divenire il primo ConTemporary Art Museum diffuso”, confessa Basilè. “Vorrei riuscire a realizzare delle mostre firmate VisionArea all’interno di luoghi dove non ti aspetteresti mai di trovare arte contemporanea”. Partneship in vista, dunque? “Naturalmente per realizzare questo progetto accanto a me ci sono istituzioni come la Fondazione Terzo Pilastro, Amici dell’Auditorium Conciliazione, MC2 Gallery e Galleria Pack che hanno creduto nella mia visione non solo artistica ma anche manageriale. Con la stessa energia sempre quest’anno ho fondato – insieme ad altri due soci – ArtistProof Communication Lab, una società che ha nel suo DNA di affiancare gli artisti nella produzione e la costruzione di loro grandi progetti cercando di coinvolgere mecenati dal mondo dell’industria italiana ed estera. Insomma sto cercando di costruire con grande pazienza e lavoro forse quello di cui ha bisogno ogni artista da ogni parte del mondo in un momento storico come questo”.

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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