Stefano Arienti a sostegno di The Blank a Bergamo. È dell’artista mantovano l’opera messa in vendita per finanziare le attività del network artistico

L’associazione senza fini di lucro, nata nel 2010, funge da centro per l’arte contemporanea nella città di Bergamo, richiamando ogni anno addetti ai lavori, connoisseur e collezionisti ad un evento di fine stagione, necessario a raccogliere i fondi necessari alle attività dell’associazione. Parliamo del network The Blank, che quest’anno beneficia della collaborazione di Stefano Arienti […]

L’associazione senza fini di lucro, nata nel 2010, funge da centro per l’arte contemporanea nella città di Bergamo, richiamando ogni anno addetti ai lavori, connoisseur e collezionisti ad un evento di fine stagione, necessario a raccogliere i fondi necessari alle attività dell’associazione. Parliamo del network The Blank, che quest’anno beneficia della collaborazione di Stefano Arienti (1961, Mantova. Vive e lavora a Milano): a partire da novembre le diverse “finestre pigmentarie” che compongono il suo ultimo esteso intervento pittorico sono in vendita a offerta (donazione minima di 350€) con intero incasso devoluto al sostegno delle programmazioni culturali proposte nel corso del 2016.

ESORDIO A BERGAMO ARTE FIERA 2015
due sono i momenti clou creati attorno al lavoro dell’artista mantovano: a partire dal 28-30 novembre, con lo stand dell’associazione all’interno di Bergamo Arte Fiera 2015, dodicesima edizione della mostra mercato d’arte moderna e contemporanea della città, colonizzato dal lavoro di Arienti, che potrà essere acquistato o prenotato, pezzo per pezzo. Per la terza edizione di The Blank Benefit, infatti, l’artista concepisce Puzzle di Puzzle, lavoro composto da quarantotto pezzi unici, firmati e numerati: ogni opera si presenta autonomamente come una sorta di grande tessera. Mosaici ad incastro del formato di cm 48×48, che riprendono, con maggiore, nuova, istintiva freschezza, la nota serie di manifesti ottenuti con tessere per puzzle ideata dall’artista alla fine degli anni Ottanta. Creando dunque un frammento di un’immagine più grande che sarà composta, come un puzzle, durante la serata di Benefit. “Ho scelto di riprendere un lavoro di diversi anni fa, ma non credevo si potesse trasformare in un processo così istintivo e immediato“, sostiene Arienti. “Ho creato collage composti da innumerevoli tasselli di puzzle, disposti al di sopra di un pre-esistente paesaggio autunnale. Una vecchia carta fotografica da parati che però mi ha dato l’opportunità di lavorare sull’unità minima dell’immagine e del colore. Le sfumature, le nuance dei colori dei puzzle sono state raccolte da diverse confezioni e poi sovrapposte all’immagine sottostante, per vicinanza cromatica, creando, talvolta un cortocircuito espressionista. Tecnica che utilizza contrasti tra la lucentezza delle tessere e l’opacità dello sfondo sottostante, per creare profondità attraverso, anche, gli spessori delle diverse superfici intercettate”.

APPUNTAMENTO CLOU NELLO SPAZIO ALT DI ALZANO LOMBARDO
Il secondo evento legato alla collaborazione con Arienti prevede l’11 dicembre, nella cornice dello spazio ALT di Alzano Lombardo, la presenza dell’artista e del suo lavoro interamente ricomposto. I collezionisti che avranno acquistato l’opera saranno invitati ad essere protagonisti dell’evento in programma allo spazio dedicato ad Arte Lavoro e Territorio che con la propria natura di collezione privata aperta al pubblico esemplifica lo spirito di condivisione della cultura di cui The Blank è portatore. In quella sede le diverse cornici paesaggistiche che compongono Puzzle di Puzzle verranno riunificate, come un’unica prospettiva. L’acquisto dell’opera, mediante donazione, darà la possibilità di accesso per due persone alla serata e alla cena dell’11 dicembre presso il Museo ALT. The Blank Benefit si avvia a festeggiare i primi cinque anni di attività, durante i quali ha collaborato con artisti come Francesco Arena, Alis/ Filiol, Ettore Favini, Riccardo Beretta, Andrea Mastrovito, Giuseppe Stampone, Gianni Politi, Luigi Presicce, Agne Raceviciute, Simone Berti, che hanno donato il proprio lavoro, creandolo, però, inedito.

– Ginevra Bria

http://www.theblank.it/benefit/

 

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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