Il terrore spegne anche l’arte: chiusa la fiera Paris Photo al Grand Palais. Apre invece Fotofever al Carrousel du Louvre. I racconti dei galleristi italiani presenti a Parigi

“La cosa più terribile è stato fare l’appello di tutti gli artisti, gli amici e i collaboratori con cui siamo in questi giorni a lavorare a Parigi“, ci spiega Italo Bergantini che con la sua Romberg partecipa nel Carrousel du Louvre alla fiera Fotofever, “e a tutt’ora mi manca ancora una persona che non riesco […]

La cosa più terribile è stato fare l’appello di tutti gli artisti, gli amici e i collaboratori con cui siamo in questi giorni a lavorare a Parigi“, ci spiega Italo Bergantini che con la sua Romberg partecipa nel Carrousel du Louvre alla fiera Fotofever, “e a tutt’ora mi manca ancora una persona che non riesco a rintracciare“. “È una situazione atroce“, continua Bergantini, “e mi fa ulteriormente rabbia per come stavano andando gli affari in fiera: strepitosi. La fiera resterà aperta oggi, quasi per sfida, ma chi volete che venga al Louvre? Ormai è tutto finito, anche se stamattina c’è stato un episodio curioso: prima che si sapesse che la fiera avrebbe riaperto mi squilla il telefono ed era una collezionista inglese che, disperata perché convinta di trovare Fotofever chiusa, mi chiedeva come poter fare ad acquistare un lavoro che aveva visto nello stand. Piccole cose che ti rincuorano in questo caos“.

DA QUEL MOMENTO È STATO UN CAOS. POLIZIA, AMBULANZE E URLA
Locata a Milano e ad Amsterdam la galleria di Sabrina Raffaghello in questi giorni è chiusa perché tutto lo staff è a Parigi per la photo week più importante del mondo, interrotta a metà dai terroristi. “Abbiamo casa proprio in zona Republique“, ci racconta, “e ieri sera eravamo a cena con degli amici a Montparnasse. Abbiamo saputo dell’attentato dal cameriere in tempo reale. Da quel momento è stato un caos. Polizia, ambulanze e urla. La cosa più impressionante? Vedere la gente che scappava per strada. Siamo riusciti a trovare un taxi che ci ha portato a casa. Per tutta la notte un via vai di sirene. Stamattina pochissima gente in giro Parigi è intontita e calma. Scuole chiuse, musei chiusi, metropolitana in centro chiusa e tanta paura negli occhi della gente. È una giornata grigia e triste“.

NON RESTARE PARALIZZATI DALLA PAURA
Malgrado il grande dispiacere, poco a poco le cose tornano al ritmo abituale“, aggiunge Paulo Pérez Mouriz della galleria romana Spazio Nuovo, anch’essa presente a Fotofever. “E questo ci sembra l’atteggiamento giusto, in modo di non restare paralizzati dalla paura. Fotofever, al Carrousel du Louvre, ha deciso di essere aperta nonostante gli attentati, così come il museo stesso. Inoltre ha pensato di permettere l’ingresso gratuito in fiera durante tutta la giornata“. Anche se secondo altre fonti anche la fiera che si svolge al Louvre sarebbe intenzionata a chiudere dopo poche ore di apertura. Chiusa è invece, ufficialmente, Paris Photo. “Stiamo vivendo una situazione a dir poco surreale e siamo sotto shock”, ci racconta Giampaolo Paci dell’omonima galleria di Brescia presente alla fiera principale nel Gran Palais, “la fiera è chiusa per decisioni ministeriali e stiamo aspettando di capire se riaprirà domani“. Nella fotogallery, alcune prime pagine dei quotidiani di oggi: secondo voi ce ne sarà una che replicherà il mito del “Fate presto” de Il mattino in occasione del terremoto dell’Irpinia?

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