La nuova vita dei Frigoriferi Milanesi

I Frigoriferi Milanesi, nati nel 1899 come fabbrica del ghiaccio, oggi sono gestiti da Open Care-Servizi per l'arte. Ma ora parte la terza vita: gli spazi meneghini si aprono infatti a un confronto diretto con il contemporaneo in tutte le sue forme. E i nuovi spazi della Laura Bulian Gallery sono soltanto la prima testimonianza di un grande progetto.

QUANTI SONO GLI EST DELL’EUROPA?
Opere grafiche e documenti intrecciano pratiche e approcci dell’uzbeko Vyacheslav Akhunov, dell’azero Babi Badalov, del croato Vlado Martek e del russo Dmitrij Prigov. A cura di Marco Scotini, la mostra La Quarta Prosa presenta pagine dattiloscritte, disegni e collage polimaterici, alfabeti grafici, taccuini manoscritti, volantini ciclostilati, serie di cartoline, slogan fotocopiati, pagine di giornale, opuscoli artigianali a tiratura limitata, tatuaggi e poemi-oggetto.
Se è vero che il focus del percorso si colloca alla fine degli Anni Settanta – tanto per il croato Vlado Martek, quanto per il russo Dmitry Prigov e per l’uzbeko Akhunov –”, afferma il curatore, “abbiamo voluto estendere la ricerca anche a un’attività più recente come quella di Babi Badalov, che proviene dall’Azerbaijan. Il raffronto è molto interessante, perché risulta evidente lo spostamento da prima della caduta del muro di Berlino a oggi, quando Badalov dichiara la propria non appartenenza a un’area particolare e inventa una babele linguistica, in cui tutte le scritture e i segni linguistici si ritrovano mescolati”.

Vyacheslav Akhunov, The Cuban people will live under Communism, 1987 - Courtesy Laura Bulian Gallery, Milano

Vyacheslav Akhunov, The Cuban people will live under Communism, 1987 – Courtesy Laura Bulian Gallery, Milano

AL TERMINE DELLA SCRITTURA
In questa necessaria e politica contestazione dell’autorità del testo a stampa, c’è una dimensione di esodo dal libro che intensifica gli aspetti performativi e visivi del testo: non solo le forme della sua produzione, ma anche quelle della sua diffusione attraverso i canali sottratti al controllo.
Tutte queste proposte di auto-edizione risultano indissociabili l’alto esito estetico e la libertà da qualsiasi condizionamento. Scotini ricorda: “‘Red Mantra’ di Akhunov dei primi Anni Ottanta è costituito da diciassette foto di monumenti della propaganda sovietica dove ha sovrapposto un filtro di scrittura in cui, come in un mantra, trascrive fino alla saturazione dell’immagine uno stesso slogan che viene svuotato completamente di senso. Straordinaria è la pagina della Pravda dove Prigov ha tracciato il nome del fisico Sacharov nel momento in cui veniva riabilitato da Gorbaciov e sottratto dal confino. E poi la serie di samizdat di Martek, dove risulta chiaro il suo concetto di pre-poema e le piccole pagine bianche di questi libretti auto-prodotti contengono una matita, una gomma da cancellare oppure un alfabeto. Infine lo slogan di Badalov che è anche un omaggio all’Italia: ‘I am Pasolinist’, in cui il suffisso “ist” va letto come “east” – e cioè nel senso di un Pasolini dell’Est”.
Ma quale tipologia di dichiarazione di poetica, di manifesto rappresenta per i nuovi spazi di Laura Bulian? Il format proposto per questa collettiva non è solo nuovo per la galleria di Laura Bulian, ma è addirittura pionieristico rispetto a tutte le mostre che sono dedicate all’ex blocco sovietico. Il tema è quello della poesia visiva in questa regione in cui c’è una grande tradizione pre-gutemberghiana che risale fino all’Ottocento e che negli Anni Sessanta sposa l’arte concettuale e l’attività clandestina di molti autori.

Vlado Martek, La quarta prosa, 2015 - Courtesy Laura Bulian Gallery, Milano

Vlado Martek, La quarta prosa, 2015 – Courtesy Laura Bulian Gallery, Milano

IL CAMBIO DI PASSO DELLA LAURA BULIAN GALLERY
Dopo sette anni di attività, in cui Laura Bulian ha sviluppato una linea espositiva di ricerca, rivolta soprattutto a scene emergenti come quella del Centro Asia, la gallerista rimarca: “Ho sentito il contesto profondamente cambiato e avvertito l’esigenza di un rinnovamento, che potesse trasformare in sistema le collaborazioni e le sinergie avviate in questi anni. Il complesso dei Frigoriferi Milanesi è già attivo nell’arte contemporanea con rare eccellenze, come gli archivi e il centro di restauro, ma è destinato a potenziare questo aspetto in un progetto di ampio respiro internazionale che prenderà forma in breve tempo e di cui la mia galleria farà parte”.
Che cosa comprenderà la nuova fase della galleria? “Il passaggio al nuovo spazio coincide anche”, sostiene la gallerista, “con un allargamento dell’attività della galleria. Il prossimo passo della programmazione prevede una grande personale di una nuova scoperta, ancora dell’Est Europa. Il giovane artista croato Marko Tadic proporrà una revisione del Modernismo jugoslavo attraverso sculture, collage e animazioni. Ancora all’Est sarà dedicata una mostra collettiva sullo sciamanesimo, ma la ricerca si rivolgerà anche all’Ovest, e all’Italia in particolare, con figure di grande interesse attive negli Anni Settanta”.

*

La quarta prosa - veduta della mostra presso la Laura Bulian Gallery, Milano 2015

La quarta prosa – veduta della mostra presso la Laura Bulian Gallery, Milano 2015

Laura Bulian entra dunque a far parte degli spazi dei Frigoriferi Milanesi, oggi gestiti da Open Care – Servizi per l’arte. Società nata all’interno dei Frigoriferi Milanesi nel 2003, è oggi la prima realtà europea a integrare tutte le attività necessarie alla gestione, conservazione e valorizzazione delle opere d’arte, dai caveau alla logistica, dalla conservazione alla consulenza per stime.
Elisabetta Galasso, Ceo di Open Care, ci racconta: “Stiamo lavorando a un progetto più ampio, che coinvolgerà soggetti già attivi nei nostri spazi e altri che abbiamo identificato, al fine di elaborare una programmazione articolata sui temi del collezionismo e dell’arte contemporanea. Questo costituirà il focus principale, attorno al quale ospiteremo appuntamenti dedicati all’editoria, alla formazione e alla cultura. Abbiamo in mente un Centro internazionale in grado di sviluppare tutte queste funzioni collegate all’arte (da quella espositiva a quella conservativa, da quella archivistica a quella di ricerca e valorizzazione) amplificando le relazioni che connettono l’una all’altra. Qualcosa di unico nel suo genere”.
Dunque, quale tipologia di pubblico, in futuro, graviterà attorno agli eventi culturali organizzati dai Frigoriferi Milanesi? “Attualmente raggiungiamo diversi pubblici, da quello di nicchia dei collezionisti a quello più ampio del mondo della cultura; lavoriamo anche con le scuole e con le associazioni di quartiere per creare uno spazio non esclusivo. Al momento stiamo lavorando alla ricerca di quello che potrebbe essere il denominatore comune di tutte queste differenti forme di fruizione e partecipazione”.

Ginevra Bria

Milano // fino al 25 marzo 2016
La quarta prosa
a cura di Marco Scotini
artisti: Vyacheslav Akhunov, Babi Badalov, Vlado Martek, Dimitrij Prigov
LAURA BULIAN
Via Piranesi 10
02 7384442
[email protected]
www.laurabuliangallery.com

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/49718/la-quarta-prosa/

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

Scopri di più