Academy Awards. La terza edizione a Milano

Alla Fabbrica del Vapore, un laboratorio formativo della durata di tre mesi si snoda lungo l’arco di sette workshop. Attraverso incontri fra studenti e addetti ai lavori, si trasforma il processo di ideazione e curatela di una mostra in un percorso formativo. Come un incontro di mondi nei mondi.

Da ottobre a dicembre, Viafarini ospita la terza edizione degli Academy Awards 2015. Un laboratorio formativo ed espositivo che ha come vocazione l’incontro, lo scambio, la conoscenza reciproca di ambiti diversi tra loro ma rappresentativi della medesima realtà: la visione sul contemporaneo. “Il programma Academy Awards è rivolto a un gruppo di sedici studenti e neolaureati delle Accademie italiane – principalmente Brera, Naba e IUAV – selezionati fra 140 artisti che hanno risposto all’open call”, conferma Patrizia Brusarosco, direttrice operativa di Docva.

Come funziona il coordinamento?
I sedici studenti sono coordinati da Simone Frangi e Giulio Verago, coinvolgendo anche cinque giovani curatori, vicini per generazione: Mattia Cappelletti, Valentina Lacinio, Filippo Lorenzin, Caterina Molteno e Bianca Stoppani, che a loro volta provengono dalle accademie coinvolte nel progetto.

Il carattere di progetto laboratoriale, però, quest’anno ha assunto una nuova formulazione rispetto agli anni precedenti.
La terza edizione di AA è parte di Fabbrica del Vapore – Beg to Differ ed è concepita come progetto formativo ed espositivo partecipato: un laboratorio della durata di tre mesi articolato in sette workshop, per trasformare il processo di ideazione e curatela di una mostra in un percorso formativo. AA è un’occasione per superare i confini dell’aula, offre agli artisti la possibilità di confrontarsi con uno spazio di legittimazione e incubazione creativa, uno spazio dove lavorare, riflettere sulla pratica dell’arte e sul proprio futuro professionale.
Con i sette workshop diamo ai giovani artisti e critici partecipanti l’occasione di confrontarsi con colleghi che già operano a livello internazionale, che in questi mesi sono invitati a Milano negli spazi di Viafarini per progetti di produzione, di ricerca, di residenza.

Academy Awards 2015 – workshop Reading Sculpture con Martina Conti e gli artisti di Academy Awards

Academy Awards 2015 – workshop Reading Sculpture con Martina Conti e gli artisti di Academy Awards

Qualche nome?
Riccardo Arena, Elilie Parandeau, Simon Fravega e Mathilde Chénin.

Come viene supportato e quali sono i veri attori di un’iniziativa simile?
Un workshop in particolare è un progetto di consulenza creativa: grazie alla collaborazione del brand Bonomea, sostenitore e parte attiva di questa edizione di AA, Viafarini dà l’opportunità a quattro tra i giovani artisti (Dario Bitto, Lucia Cristiani, Lorenza Longhi e Natalia Trebajlova) di svolgere una esperienza formativa nella progettazione della comunicazione del marchio, sotto la guida dell’artista Agne Raceviciute e di Andrea Ciccolo, direttore creativo dell’azienda.
È una bellissima esperienza, resa possibile dalla sensibilità di Bonomea, dallo spirito innovativo del suo team, dalla qualità del suo prodotto e dalla collaborazione degli artisti e dalla intuizione di Alessandra Galletta che, come altri collaboratori “storici” di Viafarini come Marco Tagliaferro, promuovono l’impegno dell’artista come innovatore nei sistemi produttivi.

Academy Awards 2015 - A Natural Oasis. A trasnational project

Academy Awards 2015 – A Natural Oasis. A trasnational project

Nella prassi programmatica, i workshop sono dunque esperienze diverse e complementari, che si svolgono con cadenza settimanale nell’arco dei due mesi precedenti alla realizzazione della mostra dei sedici giovani artisti, in modo da offrire ai partecipanti molteplici opportunità: dalla partecipazione a due giornate di esercizi sul ruolo dei giochi nella ricerca Fluxys, a cura dell’artista francese Emilie Parenteau, alla partecipazione attiva alla performance A reading Sculture di Martina Conti, artista invitata dalla Repubblica di San Marino per la 16esima edizione della Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo nell’ambito del progetto A Natural Oasis, a cura di Simone Frangi e Alessandro Castiglioni.
“Il fil rouge delle ricerche live è molto presente nella nostra programmazione di questi mesi”, precisa Patrizia Brusarosco, “e abbiamo cercato di restituirlo con AA. A questo si aggiunge la questione delle ricerche archivistiche e della loro costante in molte pratiche contemporanee, affrontata con ‘A Natural Oasis’ ma anche con il progetto ‘Vavilov Project C / Solovki’ di Riccardo Arena, che ha previsto un ciclo di conferenze sul primo sistema sovietico, l’avventura dell’esplorazione aerospaziale e il pensiero commista. Fino ad arrivare al workshop sulle strategie di promozione e circuitazione della ricerca artistica tramite i Portfolio dell’Archivio, attività che da sempre ci contraddistingue. Da ultimo, un workshop anche su temi di più stretto impegno sociale sui cambiamenti in atto nel continente africano, sollecitato dalla mostra fotografica a cura di Marco Trovato organizzata dalla rivista ‘Africa’. Insomma, abbiamo voluto sollecitare i nostri interlocutori – i giovani artisti – nelle direzioni che ci vedono impegnati negli ultimi tre anni, ripensando il ruolo dell’artista in primis come ricercatore e di conseguenza anche come innovatore nei sistemi produttivi e come facilitatole di processi di social innovation.

Academy Awards 2015 – workshop Reading Sculpture con Martina Conti e gli artisti di Academy Awards

Academy Awards 2015 – workshop Reading Sculpture con Martina Conti e gli artisti di Academy Awards

La prima edizione vedeva infatti artisti mid-career, amici di Viafarini della prima ora e oggi docenti alle Accademie, coinvolgere nei progetti espositivi i loro studenti. Ma nell’avanzamento delle ipotesi di progetto, tra artisti e critici differenti, per provenienza, formazione e anche generazione, “abbiamo pensato di aprire AA a una platea allargata di studenti di accademie diverse tramite l’open call ai quali abbiamo affiancato giovani curatori coinvolti per un confronto costruttivo sul loro lavoro in vista della restituzione in un progetto espositivo; infine abbiamo invitato gli artisti anche internazionali ospiti di Viafarini a lavorare come visiting professor in una logica di scambio e di formazione orizzontale, rafforzando così la mission formativa nella direzione artistica che abbiamo recentemente assunto. La costante è stata la collaborazione con le accademie e gli istituti universitari coinvolti, e la collaborazione con il Comune di Milano che ci supporta alla Fabbrica del Vapore”.
Non resta dunque che formulare un augurio a guida e al termine di questa programmazione: “Che questa esperienza complessa, che riesce a far convergere in un progetto coerente la nostra esperienza nella formazione, produzione, sperimentazione, networking, mobilità, aggregazione, incubazione creativa, possa ancora crescere!”.

Ginevra Bria

www.viafarini.org

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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