Vision Art Festival. Gli impressionisti della Street Art

La Street Art irrompe nelle silenziose valli della Svizzera e trasforma Crans Montana in un museo a cielo aperto. A fine agosto siamo andati in alta quota per assistere alla prima edizione del Vision Art Festival. Una kermesse che unisce creatività visionaria e multiculturalità a panorami mozzafiato. E ora si aspetta la fase invernale…

STREET ART NELLA NATURA
La Street Art abbandona i muri delle metropoli per andare in montagna. Così l’estro creativo degli artisti di strada incontra il fascino della natura. Questo connubio inusuale è il punto di forza del VAF – Vision Art Festival. L’evento avvicina la forma creativa più attuale alla bellezza del creato, per un dialogo trascendente fra essere umano e pianeta terra, arte e vita.
Il Vaf nasce dall’idea di Gregory Pages: manager della storica galleria di famiglia, fondata a Ginevra trent’anni fa. Gregory, a trentatré anni d’età, possiede una cultura figurativa decennale unita all’incoscienza di chi ha ancora molto da scoprire. Così, dopo la “visione” giunta tre anni fa sulle piste da sci, il giovane temerario si rimbocca le maniche: parla con il Comune, crea un comitato organizzativo, cerca gli sponsor e dà vita a una minuziosa attività di talent scouting, con un risultato straordinario.
Diciotto street artist, selezionati fra personalità di punta nel mondo dei graffiti e talenti celebri nei Paesi d’origine e meritevoli di attenzione internazionale. Non solo murales: il Vaf propone un dialogo fra la Street Art e una forma creativa differente per ogni edizione. Per il 2015 è stata scelta la scultura, rappresentata dall’installazione site specific di Vincent Edmond Louis. Posta al centro del lago, è un omaggio a Fontain di Marcel Duchamp: simbolico spartiacque fra moderno e contemporaneo.

Vision Art Festival 2015 - Chor Boogie - photo © Ian Cox 2015

Vision Art Festival 2015 – Chor Boogie – photo © Ian Cox 2015

I NUOVI IMPRESSIONISTI
Ma a fine estate, in quel di Crans, la vera protagonista è la Street Art, in tutte le sue sfaccettature. Per dieci giorni una ciurma di “nuovi impressionisti”, giunti da ogni parte del globo, si disloca nella Valle del Sole, per lasciarsi ispirare dalla natura e dipingere en plein air. Nasce così un itinerario creativo, composto da venti wall, immersi in un panorama mozzafiato.
A dare il benvenuto in paese il Cappuccetto Rosso di Leza One. Grazie al guru dei graffiti, la favola acquista una verve inattesa e irriverente. Di fronte alla bimba dal manto purpureo, un ritratto di Rodrigo Branco rivela la carica emotiva di una forma espressiva tutta da scoprire. Mentre a pochi passi, il duo svizzero dei Nevercrew trasforma un massiccio muro grigio in una nuvola evanescente, in armonia con la location e con l’adiacente creazione del californiano Chor Bogie; un inno alla forza rigeneratrice della madre terra.
Ma è tempo di salire in alta quota. In una valle fuori dal tempo Toz lavora a ritmo di musica reggae e dà vita a una creazione onirica e sognante, ispirata a un racconto della terra natia: il Brasile. Il viaggio continua, sempre più in alto. Fuori dalla funicolare, una baita acquista i tratti di una creatura fiabesca, in procinto di divorare il monte adiacente. Dulcis in fundo, a 3.000 metri sopra il livello del mare, la connessione fra arte e natura sfiora il sublime. Il dipinto degli iraniani Icy and Sot crea un suggestivo effetto ottico con lo sfondo alpino e si specchia con i fiori stilizzati, raffigurati dal francese Remed.

Vision Art Festival 2015 - Tomaz - photo © Ian Cox 2015

Vision Art Festival 2015 – Tomaz – photo © Ian Cox 2015

CREATIVITÀ VISIONARIA
Il Vision Art Festival è stato un’occasione di scambio culturale a 360 gradi: dalle visite guidate presso la Fondation Pierre Arnauld ai laboratori per bambini, dalle performance musicali sul lungolago al lancio di Ito: una start up che si propone di trasportare la street art in stampe a tiratura limitata e in oggetti fashion, per sostenere finanziariamente i giovani talenti.
Il festival deve la sua riuscita al sodalizio fra un direttore artistico preparato come Gregory Pages e un comitato organizzativo coraggioso ma pragmatico. Il team del Vaf, capitanato da Patrick Barras, ha avuto la capacità di sognare, mantenendo i piedi ben piantati a terra.
Conclusasi la prima edizione della kermesse più cool della Valle del Sole, le aspettative per il 2016 sono tantissime. In attesa della prossima estate, l’invito è a visitare il museo della Street Art con gli sci ai piedi.

Federica Galassi

http://visionartfestival.com/

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Federica Galassi

Federica Galassi

Federica Galassi è nata e cresciuta a Milano. Dopo la maturità classica trascorre un anno a Londra dove studia curatela alla St Martins e lavora per la Belgravia Gallery. Tornata in Italia si iscrive a Beni Culturali presso l’Università Cattolica…

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