La Polonia e Beckett. In mostra a Scicli

Mulino San Nicolò, Scicli – fino al 13 settembre 2015. Nella cittadina barocca a una ventina di chilometri da Ragusa, una mostra occupa i vuoti antichi del Mulino San Nicolò. Due curatrici polacche, ispirandosi al monologo di Beckett, selezionano lavori di nove artisti provenienti dagli Stati Uniti, dalla Germania, dalla Turchia e dalla Polonia.

UN VECCHIO MULINO DAL CUORE BAROCCO
A 24 chilometri da Ragusa, Scicli è riconosciuta dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, per la ricchezza degli infiniti decori barocchi che la pervadono, internamente ed esteriormente, da piazza Italia a Palazzo Beneventano; aggettando i suoi palazzi sul mare della costa meridionale di Sicilia. Una cittadina di poco più di 22mila abitanti che, per chiunque giunga al tramonto, d’estate appare come un’unica perla di roccia chiara, fissata alla confluenza di tre valli, Val di Modica, di Santa Maria la Nova e di San Bartolomeo, note localmente come Cave.
Il 28 agosto è cominciata la residenza artistica all’interno di Site Mill – Mulino San Nicolò, l’antico mulino della città; oggi una struttura privata, riqualificata dall’artista e direttore artistico Sasha Vinci, assieme al collettivo Site Specific. Gruppo che da oltre un anno ha restituito affluenza agli spazi antichi e claustrali, conferendo alle stanze del mulino un’agibilità pubblica e stilando un programma culturale che, principalmente, si rivolge al dialogo con altre realtà indipendenti europee, attraverso la promozione di incontri, mostre e residenze.

DUE POLACCHE INSIEME A BECKETT
Con il progetto Nie Ja / Not I / Non IoInternational Multimedia Exhibition, il collettivo Site Specific ha invitato Edyta Wolska (artista, curatrice e direttrice della Baltic Contemporary Art Gallery di Slupsk) e Kasia Kujawska-Murphy (artista, curatrice e docente presso l’Università di Belle Arti di Poznan) a riproporre un progetto inaugurato nella sua prima edizione presso la BWA Contemporary Art Gallery di Katowice nel 2014; ampliato a Scicli con un incontro pubblico e una residenza d’artista. L’itinerario espositivo, composto dai lavori di nove artisti, trae ispirazione dal monologo Not I scritto da Samuel Beckett nel 1972, che ripercorre narrativamente e drammaticamente i pensieri imprigionati nella consapevolezza e nell’anima di una donna.
L’opera di Samuel Beckett”, riferiscono le curatrici, “si concentra sul significato del vivere e sul dramma privato degli esseri umani nei contesti dati di civiltà, tempo e luogo. Nel suo monologo finisce con il porre domande esistenziali anche sulla condizione femminile. Nel testo la vita ripetitiva porta una donna alla convinzione di essere stata punita da Dio. Senza alcun tentativo di scoprirne il motivo, essa si rende conto di non provare né sofferenza né godimento e crede di dover dire qualcosa di importante a proposito”. E proseguono: “La vita e la rilevanza di un essere umano dipendono dalla cultura e dalla religione, e l’importanza delle donne varia notevolmente a seconda dei luoghi. Nel mondo occidentale il ruolo della donna è ben riconosciuto, e la lotta per la parità dei diritti si riferisce ormai principalmente a questioni come quella degli uomini che decidono in luogo delle donne sull’accesso a posizioni di lavoro paritarie o sull’avere un figlio, o alla credibilità di una donna riguardo carriera/famiglia”.

Nie Ja - veduta della mostra presso Site Mill, Scicli 2015

Nie Ja – veduta della mostra presso Site Mill, Scicli 2015

OPERE E ARTISTI
Rielaborando in parte questi concetti, gli artisti selezionati Agata Drogowska (Polonia – USA), Emrah Gökdemir (Turchia), Paweł Korbus (Polonia), Ola KozioL (Polonia), Ola Kujawska (Germania – Polonia), Kasia Kujawska-Murphy (Polonia – UK), Héctor Solari (Germania), Edyta Wolska (Polonia), Maria WroNska (Polonia), attraverso video, fotografie e interventi a parete, rielaborano tematiche complesse che rappresentano l’astrazione dell’attesa, del ricordo e della lotta contro la futilità dell’esistenza, creando lavori che rileggono il presente nel sottolineare contrasti e tensioni connessi alla disuguaglianza di genere in tutto il mondo.
Nella sala più piccola del Mulino, Héctor Solari presenta il video di animazione Tè a Kabul, 2010, cercando di ricreare una realtà, che può essere solo immaginata o percepita istintivamente. Tentativo di dare un volto a una presenza che non ne possiede uno: la guerra, che appare anche solo impossibile chiamare guerra. Frontalmente al lavoro di Solari, Edyta Wolska allestisce un inginocchiatoio di fronte al video, al canto per il mare Modlitwa (2014) che anticipa i temi di un lavoro a parete presentato nella sala successiva, nell’ambiente più ampio del Mulino, La nascita di Venere (2014) una serie di stampe a solvente sui modelli consumistici di vita, plasmati soprattutto dai media onnipresenti.
La seconda sala, ospita attraverso documentazioni di performance, stampe digitali, video e fotografie, la traccia del segno di BecketT, come nel caso di Ola Koziol e del video Lamentazioni della mia bocca (2014), nel quale l’autrice assume il ruolo dell’eroina del dramma Non Io di Samuel Beckett attraverso le potenzialità della bocca, che genera un torrente di parole senza inizio né fine, in cui tutto il corpo è morto e solo è sopravvissuta. Nella parete accanto anche Ola Kujawska rievoca i linguaggi del monologo teatrale con la stampa Non Io (!) del 2014, in questo lavoro, l’artista riflette sulla necessità di costruire frontiere e di confrontarsi con l’Altro agendo a proprio favore e sulla ben più perversa necessità di usare tale confronto, addirittura, a proprio svantaggio.

UN FINISSAGE CHE È UN NUOVO INIZIO
La data del finissage del progetto espositivo di Not I è il giorno 13 settembre e coincide con l’inaugurazione della residenza (attiva fino all’11 ottobre) di Spazi Docili, collettivo di arte pubblica con il quale Site specific ha avviato una collaborazione. Progetto che ha già visto Christian Costa di Spazi Docili svolgere il ruolo di coordinatore e mediatore culturale tra le parti italiana e polacca di Not I, con l’intento di conoscere i luoghi e i pubblici di Scicli per produrre futuri interventi e azioni di arte pubblica.

Ginevra Bria

Scicli // fino al 13 settembre 2015
Nie Ja / Not I / Non Io / Not I – International Multimedia Exhibition
a cura di Edyta Wolska e Kasia Kujawska-Murphy
artisti: Agata Drogowska, Emrah Gökdemir, Pawel Korbus, Ola Koziol, Ola Kujawska, Kasia Kujawska-Murphy, Héctor Solari, Edyta Wolska, Maria Wrońska
SITE MILL – MULINO SAN NICOLÒ
Via Nazionale 55
[email protected]
www.sitespecific.it

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/47424/not-i-international-multimedia-exhibition/

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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