Pittori e soldati: la Grande Guerra alle Gallerie d’Italia

Gallerie d’Italia, Milano – fino al 23 agosto 2015. Città e paesi stanno celebrando il centenario della Prima guerra mondiale. Tra microiniziative che ricordano un singolo eroe e grandi eventi, l’Italia è costellata di appuntamenti che indagano tutti gli aspetti di quel conflitto. Intesa San Paolo, nelle sue Gallerie d’Italia in Piazza Scala, ha allestito una grande mostra.

LE PREMONIZIONI DI SARTORIO
È con Il poema della vita umana di Giulio Aristide Sartorio che si apre, nel grande salone delle Gallerie di Piazza Scala, la mostra La Grande Guerra. Arte e artisti al fronte. L’enorme fregio, eseguito su commissione per la Biennale di Venezia del 1909, rappresenta allegoricamente la Luce e le Tenebre, la Vita e la Morte: quasi una prefigurazione, nella violenza di alcune figure, di quello che avvenne pochi anni dopo sui fronti del primo conflitto mondiale.
Ma è anche un ritratto di quel periodo, poiché l’Italia, tra la fine dell’Ottocento e il 1914, era un paese arretrato e diviso, con un Sud emarginato e un Nord vicino all’Europa moderna, ma dove non mancavano episodi di fortissima tensione sociale, come avvenne a Milano nel 1898, quando l’esercito comandato da Bava Beccaris occupò la città, la mise in stato di assedio e fece massacrare gli scioperanti.

ARTISTI AL FRONTE
In quegli stessi anni i futuristi inneggiavano alla guerra e sostenevano l’interventismo: molti fra gli artisti furono poi chiamati a combattere veramente e lasciarono testimonianze del loro vissuto con dipinti e grafiche che sono i protagonisti della mostra e che permettono si scoprire, in un’epoca in cui la fotografia era ancora rara, la scenografia dei teatri di guerra.
Non siamo abituati alla montagna siamo spossati. Non abbiamo bevuto acqua tutto il giorno. Siamo esauriti moriamo di fatica”, annota Boccioni nel suo diario privato, e le montagne aspre, la fatica, le esplosioni e la morte sono raffigurati nei dipinti dei pittori-soldati, da Sartorio a Duilio Cambellotti, da Giuseppe Cominetti a Mario Sironi, fino a Ottone Rosai e a Lorenzo Viani, solo per citare alcuni nomi molto noti presenti nella rassegna con opere spesso inedite e di grande forza, non solo estetica ma anche emotiva.

Leonardo Bistolfi, Le Alpi. Monumento ai Caduti di Torino, 1932-33 ca. - Casale Monferrato, Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi - photo Giacomo Gallarate

Leonardo Bistolfi, Le Alpi. Monumento ai Caduti di Torino, 1932-33 ca. – Casale Monferrato, Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi – photo Giacomo Gallarate

MONUMENTO AL MILITE IGNOTO
Terminata la guerra, e conquistata una sanguinosa Vittoria, ai governi italiani spettò il compito di giustificare un tal massacro di vite umane, di consolare le vedove e gratificare gli orfani, e venne elaborata una pianificazione di monumenti e ricordi che coinvolse capillarmente tutte le città e anche i centri più piccoli.
Gli artisti, questa volta in particolare gli scultori, vennero incaricati di glorificare i caduti, di ritrarli come eroi, di trasmetterne la memoria: un’ampia sezione dell’esposizione è dedicata proprio agli anni successivi al 1918 ed espone bozzetti e sculture dove alle rappresentazioni della Vittoria e dei protagonisti politici e militari della Grande Guerra si accostano i giovani uomini morenti, quei militi ignoti che ancora oggi spuntano, nell’indifferenza dei passanti, al centro di tante piazze italiane.

A COSA SERVE UNA MOSTRA DEL GENERE
Molte sono le opere provenienti da collezioni private che verosimilmente non avranno più la possibilità di essere esposte in un contesto così completo ed esaustivo. Attraverso il quale, più di tanti racconti spesso scolastici, si può comprendere con necessaria brutalità la realtà di una guerra iniziata cent’anni fa.

Marta Santacatterina

Milano // fino al 23 agosto 2015
La Grande Guerra. Arte e artisti al fronte
a cura di Fernando Mazzocca e Francesco Leone
GALLERIE D’ITALIA
Piazza della Scala 6
800 167619
[email protected]
www.gallerieditalia.com

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/43551/la-grande-guerra-arte-e-artisti-al-fronte/

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Marta Santacatterina

Marta Santacatterina

Giornalista pubblicista e dottore di ricerca in Storia dell'arte, collabora con varie testate dei settori arte e food, ricoprendo anche mansioni di caporedattrice. Scrive per “Artribune” fin dalla prima uscita della rivista, nel 2011. Lavora tanto, troppo, eppure trova sempre…

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