Ecco come si svolge il concorso per direttori nei primi 20 musei italiani. Lo raccontano ad Artribune 3 candidati: “alla GNAM sono tutti raccomandati, se ne vedranno delle belle”

LE VOCI DI TRE GHOST CANDIDATES “Maquillage”, “solo un cambiamento di facciata”. Ma anche “sensazione positiva”, “serietà e attenzione”. Come sono, visti da vicino, i colloqui per la selezione che porterà a nuovi direttori nei primi 20 musei italiani? Sono iniziati l’11 luglio, e si concludono oggi, 14 luglio, ma noi già ve li raccontiamo […]

LE VOCI DI TRE GHOST CANDIDATES
“Maquillage”, “solo un cambiamento di facciata”. Ma anche “sensazione positiva”, “serietà e attenzione”. Come sono, visti da vicino, i colloqui per la selezione che porterà a nuovi direttori nei primi 20 musei italiani? Sono iniziati l’11 luglio, e si concludono oggi, 14 luglio, ma noi già ve li raccontiamo in presa diretta: come facciamo? Perchè abbiamo partecipato al bando e siamo stati selezionati: non in prima persona, ovviamente: ma grazie ai tre candidati ai quali abbiamo chiesto – in forma rigorosamente anonima – di raccontarci com’è andata.

FIDUCIA, MA CERTO 15 MINUTI SONO POCHI
Colloqui sempre molto brevi (15/20 minuti)”, attacca uno dei tre, in corsa in ben tre delle direzioni, “improntati alla massima cordialità, condotti con preparazione da parte dei commissari sui curricula e sulle caratteristiche dei candidati. Domande specifiche sul curriculum e sui musei per i quali si partecipa si alternano all’introduzione di argomenti di carattere più generale, ma mai banale. Una commissione che mi ispira fiducia…”. Meno entusiasta uno dei “rivali”, convinto che “15 minuti a testa non sono assolutamente sufficienti per approfondire nessun discorso. Il colloquio è stato molto generico, 10 candidati per ogni direzione sono troppi, la stessa commissione deve valutare i direttori dall’archeologico al contemporaneo. Tre giorni per 120 candidati è un tour de force per la commissione che neanche Nembo Kid riuscirebbe a sopportare”.

ALLA GNAM DI ROMA SONO TUTTI RACCOMANDATI: SE NE VEDRANNO DELLE BELLE
Più articolato il racconto del nostro terzo “ghost candidate”: “clima sereno, affabile e molto rilassato. Quindici minuti all’insegna del conoscere in maniera più circostanziata sia il candidato che il perché di aver selezionato quel museo e come occuparsene”. E poi si sbilancia su possibili risultati e scenari futuri: “Credo a giorni daranno la terna a Franceschini, ma ovviamente i giochi per i grandi musei sono già fatti, mentre qualche spiraglio per i più piccoli può ancora essere ravvisato. Secondo me fra i promossi ci saranno sicuramente almeno 3 stranieri, per una questione di comunicazione, e magari qualche sorpresa. Le mie deduzioni sui giochi fatti derivano dai punteggi di accesso agli orali, in alcuni casi con qualcuno già bene in evidenza. Sulla GNAM di Roma invece vedo scontri al vertice: sono tutti raccomandati dalla politica e quindi sarà un bello spettacolo da vedere…”.

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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